Strappo del centro-destra: Basta 25 aprile a Udine

UDINE. L’atmosfera è da autentico “ammutinamento” in senso politico e ideologico. Le amministrazioni comunali di centro-destra della provincia di Udine puntano infatti a togliere al capoluogo friulano la tradizionalissima celebrazione del 25 aprile, organizzando una grande manifestazione parallela – e dunque alternativa – a Cividale.
A ingaggiare la sfida è un’accoppiata di sindaci del Pdl, e cioè i primi cittadini di Cividale (Stefano Balloch, al momento, per inciso, in viaggio istituzionale negli Stati Uniti) e di Tolmezzo, Dario Zearo. E’ a firma di entrambi una lettera – di cui si è avuta notizia ieri mattina – inoltrata ai colleghi di Codroipo, Latisana, Lignano Sabbiadoro, San Daniele del Friuli, San Giovanni al Natisone, Talmassons e Tarvisio, nonché ai presidenti di Regione e Provincia, Renzo Tondo e Pietro Fontanini, e al senatore Mario Toros.
Il testo (che riportiamo qui a lato nella sua interezza) esprime la volontà delle giunte civiche di Cividale e Tolmezzo, appunto, i cui gonfaloni sono entrambi decorati di medaglia d’argento al valor militare, di coinvolgere le locali amministrazioni targate centro-destra nella preparazione di un solenne evento commemorativo nell’anniversario della Liberazione.
Scenario della circostanza, che strapperebbe dunque a Udine la partecipazione della fetta politica opposta a quella dell’esecutivo del sindaco Furio Honsell, sarebbe - come detto - la cittadina longobarda, sempre più proiettata (grazie anche alla risonanza del titolo Unesco, conquistato lo scorso mese di giugno) verso un ruolo da primadonna e da protagonista nell’ambito del Friuli Venezia Giulia. Dunque è già in fase di costituzione un apposito comitato, che si farà carico di redigere il programma della cerimonia.
Le adesioni, si specifica sempre nella missiva spedita dai due sindaci, vanno comunicate a uno dei due Comuni promotori tempestivamente, ed esattamente entro il prossimo 31 gennaio.
Protesta del Pd. Superfluo dire che il Partito democratico, appresa la notizia, è già sul piede di guerra. A partire, ovviamente, da quello cividalese, che non appena è venuto a conoscenza del progetto ha fatto scattare la mobilitazione. «Si tratta di un’iniziativa profondamente sbagliata – tuona il capogruppo del Pd in assemblea civica, Rino Battocletti –, perché finalizzata a dividere le istituzioni sulla celebrazione di una festa che appartiene ai fondamenti della nostra democrazia. Da sempre la manifestazione principale per il 25 aprile, in provincia di Udine, si tiene nel capoluogo, che sfoggia sul proprio gonfalone la medaglia d'oro al valor militare per la lotta di liberazione. Crearne una alternativa, destinata ad accorpare i Comuni di una determinata area, non ha altro senso se non quello di proporre una lettura differenziata del movimento della Resistenza.
La battaglia per la libertà è stata, invece, un grandioso momento di unità fra le diverse culture politiche del Novecento, che sopratutto nella nostra regione hanno combattuto assieme, compatte, contro l'oppressore nazi-fascista». «Se Cividale vuole valorizzare la sua medaglia d'argento al valor militare - aggiunge il capogruppo del Pd, Battocletti - cominci a utilizzarla nel simbolo del Comune, e non la strumentalizzi per la bassa cucina politica. Purtroppo il sindaco Stefano Balloch dimostra di aver ereditato soltanto gli errori della precedente amministrazione, non le cose positive, fra le quali, certamente, spiccava la valorizzazione della memoria unitaria della resistenza».
C’è la sensazione che sia solo il primo atto di una polemica lunga e accesa.
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