Strappato l’orario dei corsi di italiano per gli immigrati
La denuncia del presidente dell’associazione che gestisce le lezioni. Un atto di insofferenza nei confronti dei profughi

ROVEREDO. Strappato l’avviso con gli orari dei corsi d’italiano per richiedenti asilo a Roveredo, affisso sulla porta del centro culturale Sergio Endrigo (ex biblioteca civica).
Non si può parlare di vandalismo, ma il gesto sembra far trasparire una certa insofferenza, da parte di qualcuno, nei confronti di una realtà ben avviata come quella delle lezioni di lingua per profughi che l’associazione Meravigliosamente, in collaborazione con il circolo Auser, tiene da diverso tempo per gruppi di persone regolarmente inserite nei percorsi di accoglienza.
A denunciare pubblicamente l’accaduto, attraverso un post sui social, è stato il presidente di Meravigliosamente Antonio Pavanello, che ha parlato di «dispetto incomprensibile», proponendosi di organizzare una serata per favorire la conoscenza tra gli “studenti” e la cittadinanza. Nell’edificio di via Carducci si incontrano – quattro volte la settimana per tre ore giornaliere – migranti provenienti dai luoghi più disparati, ciascuno portando con sé una storia personale non priva di difficoltà. «Ho insegnato a leggere e a scrivere a un ragazzo che veniva dalla montagna sopra Konduz, in Afghanistan – racconta Pavanello –. I talebani gli hanno ucciso la sorella e il padre. I primi giorni aveva una faccia così disperata da sembrare sull’orlo del suicidio, quando è uscito dal progetto è tornato a sorridere».
Altra vicenda è quella di un ragazzo fuggito da Jalalabad perché inviso al padre della donna di cui si è innamorato, già promessa sposa a un altro. Racconti di vita che il presidente di Meravigliosamente ha potuto ascoltare in prima persona, e che si augura possano giungere alle orecchie e al cuore di chi, invece, “diffida” di questi individui. Oltre all’avviso con gli orari ridotto in pezzi, l’ignoto autore del gesto ha anche messo sottosopra e stropicciato il foglio che indica l’esistenza della sede della scuola d’italiano per migranti, quasi a voler sottolineare la presa di distanza dall’iniziativa, a difesa della quale è intervenuta di recente anche l’amministrazione comunale a seguito delle lamentele di alcune persone, specie mamme, per la presenza “concentrata” di profughi nel parco vicino al centro culturale, molto frequentato dalle famiglie.
«Roveredo – aveva sottolineato l’esecutivo in quel frangente – persegue una politica di reciproca conoscenza e integrazione, rimanendo una comunità sicura, senza dar seguito a timori che non hanno ragione d’essere o reale riscontro».
(m.pa.)
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