«Strade pericolose troppe aree dismesse e senza un futuro»

Gli abitanti di Sant’Osvaldo segnalano i problemi al Consiglio Il giardino didattico e l’ex Encia sono abbandonati da tempo



Strade pericolose, spesso prive di illuminazione e aree abbandonate. Gli abitanti del quartiere di Sant’Osvaldo chiedono più sicurezza soprattutto nella zona adiacente all’incrocio tra le vie Pozzuolo e Lumignacco, dove le auto sfrecciano e mancano i marciapiedi. L’altra sera durante l’assemblea pubblica organizzata dal Consiglio sono state elencate le principali criticità e la viabilità si conferma ancora in cima alla lista.

Tra i nodi da sciogliere resta quello di via Attimis e Popone. Si aggiunge la mancanza di fognatura in via Muzzana, lo stato di abbandono in cui versa il giardino didattico di via Campoformido e l’impraticabilità dell’area di sgambamento in via Villacaccia. Sul fronte “manutenzioni”, i cittadini denunciano marciapiedi rovinati in prossimità delle attività commerciali e il degrado di aree industriali dismesse, come l’ex Encia e l’ex bulloneria.

Sempre durante la serata è emersa anche la preoccupazione per l’avvio della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, un sistema che genera perplessità tra i residenti in particolare per quanto riguarda la raccolta del verde, visto l’elevato numero di abitazioni con giardino. Anche le associazioni attive nel quartiere chiedono sostegno: Andrea Marsilio ha elencato le diverse attività dedicate ai giovani promosse dall’oratorio parrocchiale che «meriterebbero maggior sostegno dal Comune, anche mettendo a disposizione, a condizioni più favorevoli per le tante realtà presenti sul territorio, l’auditorium Menossi, nato per promuovere eventi culturali e di aggregazione». A ricordare la presenza del primo abitante di Udine nel tumulo di Sant’Osvaldo (attualmente gestito dall’Azienda agraria dell’ateneo friulano), «un’opera unica in Italia, e forse in Europa, sconosciuta alla maggioranza degli udinesi e che meriterebbe di essere inserita nel programma culturale cittadino», è stato il professor Gianfranco Ellero, mentre la presidente dell’università LiberEtà, Pina Raso, che conta oltre 3500 iscritti, si è detta disponibile a promuovere ulteriori iniziative, lanciando un appello a investire nella zona, per esempio avviando qualche locale visto che gli iscritti, attualmente, possono trovare ristoro solo alle macchinette all’interno del polo di via Napoli.

All’incontro ha partecipato il vicesindaco Loris Michelini, che dopo aver ascoltato le istanze dei presenti ha confermato come diverse problematiche siano già inserite nell’agenda del Comune, invitando il Consiglio di quartiere a continuare a formulare proposte per migliorare la zona. L’assessore delegato Daniela Perissutti, ha presentato, invece, la squadra degli otto consiglieri (Maurizio Arabella, Piergiorgio Bertoli, Antonella Fiore, Riccardo Fortunato, Roberto Franceschi, Matteo Lodolo, Massimiliano Olivo, Ester Soramel), con il presidente Marco Bernardis: «Siamo contenti della partecipazione, finalmente i cittadini hanno avuto l’occasione di parlare, è stato dato loro spazio e priorità, perché sono le persone la componente più importante del quartiere». —



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