Storia del Conclave: dal Friuli un Pontefice e quattro papabili

L’aquileiese Pio I, sul soglio di Pietro nel II secolo dopo Cristo e nel ’900 i cardinali Costantini, Antoniutti, Pironio e Florit
Una panoramica d'archivio di piazza San Pietro. La Santa Sede ha criticato la foto della campagna Benetton. ''Un uso del tutto inaccettabile dell'immagine'' del Papa, di fronte alla quale ''la Segreteria di Stato sta vagliando i passi da fare presso le autorita' competenti per garantire una giusta tutela'' della figura del Pontefice. E' quanto ha dichiarato il portavoce vaticano padre Lombardi. ANSA/ARCHIVIO
Una panoramica d'archivio di piazza San Pietro. La Santa Sede ha criticato la foto della campagna Benetton. ''Un uso del tutto inaccettabile dell'immagine'' del Papa, di fronte alla quale ''la Segreteria di Stato sta vagliando i passi da fare presso le autorita' competenti per garantire una giusta tutela'' della figura del Pontefice. E' quanto ha dichiarato il portavoce vaticano padre Lombardi. ANSA/ARCHIVIO

UDINE. Si apre il Conclave e, come otto anni fa, quando fu eletto Joseph Ratzinger, non vedrà alcun friulano tra i papabili e neppure tra i cardinali elettori. Ma non è stato sempre così. Il Liber Pontificalis annovera Pio I, nato ad Aquileia, Pontefice agli albori della cristianità dal 140 al 155.

Nel '900, invece, i nostri prelati – da Costantini ad Antoniutti, da Pironio a Florit – fecero parlare di sé anche i vaticanisti più qualificati. Ne sono testimonianza le cronache del Messaggero Veneto che, nato il 24 maggio 1946, ha vissuto tutti i Conclavi del dopoguerra, impegnando al meglio le risorse tecnologiche e umane: dalla morte di Pio XII raccontata col piombo delle linotypes, all'elezione di Giovanni Paolo II, che ha visto il battesimo dei primi videoterminali, e di Ratzinger.

La prima morte d'un Papa fu dunque quella di Eugenio Pacelli, il 9 ottobre 1958, avvenuta in ore antelucane, alle 3.52. Pio XII stava male da tempo e in tipografia c'era una pagina pronta. La sera dell'8 fu una lunga attesa della notizia Ansa, che arrivò verso le 4. Così il giornale batté la concorrenza uscendo lo stesso 9 ottobre con il preciso annuncio: «Il Papa è morto oggi alle 3.52».

Tra i 54 cardinali chiamati a eleggere il successore di Pacelli figurava il friulano Celso Costantini, classe 1876, di Castions di Zoppola. Già delegato apostolico in Cina e segretario della Propaganda Fide, purtroppo muore otto giorni prima del Conclave, il 17 ottobre, colto da crisi cardiaca.

Giovanni XXIII, Angelo Roncalli, viene eletto il 28 ottobre 1958, dopo 12 scrutini e quattro fumate nere. «Abile diplomatico e figlio di contadini» lo definisce il Messaggero Veneto, che riporta ampi “ricordi udinesi” del patriarca di Venezia. Il pontificato di Roncalli durò meno di cinque anni. A fine maggio 1963 l'ottantaduenne “Papa buono”, che ha aperto il Concilio Vaticano II e rivoluzionato la Chiesa, è in gravissime condizioni. Muore il 3 giugno alle 19.49. «Tutto il mondo a San Pietro» titola il giornale del 5 giugno '63. Sono in arrivo 82 cardinali, per Udine passa il polacco Wyszynski, al quale il presidente Gomulka aveva impedito di partecipare al precedente Conclave.

Parte favoritissimo il cardinale di Milano Giovanni Battista Montini, ma si fa anche, con insistenza, il nome di Ildebrando Antoniutti di Nimis, 65 anni, già delegato apostolico in Albania e Canada e nunzio a Madrid. Il giornale entra in fibrillazione. Il direttore Tigoli mobilita quattro giornalisti per una serie di servizi sul porporato friulano. Non serviranno... Il Conclave, uno dei più brevi, si apre il 20 giugno '63 e, dopo due fumate nere, il 21 elegge Montini, Paolo VI.

Papa Montini porta a termine il Concilio, viaggia molto e fa da mediatore fra tendenze progressiste e conservatrici della Chiesa. Muore il 6 agosto 1978, in un momento burrascoso della storia italiana. Il 9 maggio c'era stato l'assassinio di Aldo Moro (per la cui salvezza Papa Montini, già debole e malato si era inutilmente battuto) e l'escalation del terrorismo era tutt'altro che conclusa. A Paolo VI il Messaggero Veneto dedica cinque pagine ricordando quando fu a Udine (16 settembre '72) per il Congresso eucaristico nazionale.

Già il giorno dopo si parla di papabili, tra i quali figura Eduardo Pironio, nato nel 1920 in Argentina da genitori emigrati da Percoto (Pavia di Udine). Cardinale dal 1976, è stato vescovo di Mar del Plata e presidente della Conferenza episcopale latino-americana. Il Conclave si apre il 26 agosto e già alla seconda votazione viene eletto Albino Luciani, patriarca di Venezia (come Giuseppe Sarto e Angelo Roncalli), classe 1912, cardinale dal 1969.

Ma dopo 32 giorni, il 29 settembre, l'incredibile annuncio: Papa Luciani è morto nel sonno. Il Messaggero Veneto esce nella mattinata in edizione straordinaria. Tutto da rifare. La rosa dei papabili si allarga. Quanto ai friulani, Antoniutti è morto il 10 agosto 1973 in un incidente stradale a Bologna, ma le azioni di Pironio sono sempre ben quotate. E c'è anche il cardinale di Fagagna Ermenegildo Florit, già arcivescovo di Firenze, porporato dal 1965.

La fumata bianca arriva il 16 ottobre. Alle 19.22 si affaccia alla loggia centrale di San Pietro Karol Wojtyla, un nome che sorprende tutti. «Straniero ma parla come noi» è il titolo del fondo del direttore Vittorino Meloni, composto, assieme a due pagine speciali, con il nuovo sistema dei computer, dell'impaginazione in video e della fotocomposizione.

E qui ricorderemo che un sacerdote pordenonese, monsignor Pietro Nonis, sul settimanale diocesano Il Popolo scrive prima dello storico giorno: «... per rianimare le Chiese perseguitate, mi piacerebbe un polacco». Sì, pensava proprio a Wojtyla (come chiarisce dopo l'elezione), da lui conosciuto qualche mese prima durante un viaggio a Cracovia. Dopo quasi 27 anni di grande pontificato, Papa Wojtyla si spegne domenica 3 aprile 2005: lo salutano commossi, sul Messaggero Veneto, il direttore Sergio Baraldi e lo scrittore Carlo Sgorlon. “Santo subito!” prorompe la folla ai funerali, presenti duecento capi di stato.

E il 19 aprile al quinto scrutinio è eletto il tedesco Joseph Ratzinger. Commento del vescovo di Firenze, Antonelli: «Il Conclave si è svolto in un clima di grande festa, unità e comunione». Chi poteva immaginare una fine anticipata del pontificato?

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