Stop alla tintarella sul bagnasciuga: Terrazza a mare chiusa e presidiata

Non solo recinzioni a Lignano: polizia locale e associazione carabinieri presidieranno l’area sotto il manufatto. Servizi della capitaneria di porto per garantire il rispetto della capienza massima nelle spiagge libere

LIGNANO. Il litorale lignanese continua a rimane il sorvegliato speciale della stagione turistica post coronavirus: oltre al blitz nelle spiagge libere scattato giovedì al tramonto e messo a segno dai militari della Capitaneria di porto e dagli agenti della polizia locale, che in una manciata di ore hanno sequestrato 170 tra ombrelloni, lettini e gommoni, ieri è stato avviato anche un ulteriore servizio “anti-bivacco”.

Per far fronte alle orde di spiaggiaioli che si accampano nel fine settimana a ridosso dell’ombra di Terrazza a Mare, o comunque nel lembo di costa che ne rimane a seguito della recinzione dell’area, la municipale e i volontari dell’Associazione nazionale dei carabinieri hanno iniziato a piantonare il tratto di arenile a Lignano Sabbiadoro.

Vietato stazionare vicino alla Terrazza mare: a Lignano spiaggia piantonata


Terrazza a mare piantonata

Lunedì scorso era stata perimetrata, ma non si è dimostrato sufficiente: frotte di bagnanti hanno continuato ad accamparsi, sempre all’ombra di Terrazza a Mare, accanto alla recinzione. Agenti della municipale e volontari della sezione lignanese dell’Associazione nazionale carabinieri ieri hanno piantonato l’area: «Supportiamo gli agenti della polizia locale in questo servizio volto a far osservare le regole che derivano da un’ordinanza sindacale che sancisce il divieto di sostare sulla battigia – spiega Omar Gobbo, coordinatore della sede locale dell’Associazione nazionale carabinieri –. In seguito i controlli proseguiranno anche in tutto il resto del litorale».



La spiaggia al tempo del Covid

Per prevenire la diffusione del contagio da coronavirus, quest’anno gli otto chilometri di spiaggia lignanese sono stati ripensati nell’organizzazione. Nell’ordinanza firmata dal sindaco Luca Fanotto è stato sancito, in particolare, il divieto di stazionamento (finora non previsto ma tollerato) nella battigia.

Solo nei tratti di litorale libero, infatti, si può stendere il proprio asciugamano dopo i 5 metri dalla linea di medio mare, opzione non concessa invece in corrispondenza degli stabilimenti balneari attrezzati: nonostante la misura stilata nel documento, e al generale divieto di assembramento, sono ancora in parecchi i bagnanti che, in barba alle regole, si godono bagni di sole in riva al mare o chiacchierano con i vicini di ombrellone a distanza ravvicinata. In più, la grande novità dell’estate 2020 riguarda la gestione delle spiagge libere, che in totale sono sette e si trovano tutte a Sabbiadoro: vi si può accedere liberamente ma è possibile installare il proprio ombrellone solo in corrispondenza di un picchetto.

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La “retata”

Come spiegato dall’assessore Massimo Brini, «ci sono persone che si alzano al mattino presto, piantano il proprio ombrellone e poi magari tornano in spiaggia solo al pomeriggio occupando, però, degli spazi che potrebbero essere impegnati da altri bagnanti»: è proprio per questo motivo che giovedì sera i militari della capitaneria di porto coordinati dal comandante Raimondo Porcelli e gli agenti della polizia locale guidati da Alberto Adami sono scesi in spiaggia passando al setaccio tutti i lidi free e requisendo, come detto, ombrelloni e lettini lasciati dai turisti che nei giorni scorsi hanno ben pensato di potersi ritagliare uno spazio esclusivo e gratuito fronte mare.

Il ruolo della capitaneria di porto

«Continueremo a tenere sotto monitoraggio la situazione al fine di permettere un’equa possibilità e garantire a tutti la fruizione delle spiagge libere, che in totale contano un migliaio di posti-ombrellone e che quest’anno risultano essere molto ridotte nella capienza in virtù delle linee guida imposte per l’emergenza sanitaria in corso», garantisce il comandante Porcelli.

«Fra i compiti istituzionali affidati alla Guardia costiera – specifica il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Grado, Michele Torracca – rientra anche la tutela del pubblico demanio marittimo e in questo ambito si inquadrano anche i controlli volti a verificare, ed eventualmente sanzionare, quelle condotte difformi che impediscono alla collettività la libera e corretta fruizione degli arenili», conclude l’ufficiale.

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