Stazione ferroviaria senza ascensore disabili in difficoltà

La denuncia delle associazioni: raggiungere i treni è un’impresa Il presidente della Provincia: il servizio deve essere accessibile da tutti 
Udine 07 Maggio 2014. ritardo treno. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press -Turco
Udine 07 Maggio 2014. ritardo treno. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press -Turco

«Tanti gradini da salire e scendere, il montascale per accedere ai binari e ascensori mancanti non c’è. L’accessibilità alla stazione ferroviaria di Udine è inadeguata per anziani, disabili e persone con ridotta mobilità». Luciana Variola, l’ha constatato personalmente e si è sfogata con il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, il quale fa propria la protesta e aggiunge: «A tutti va data la possibilità di accedere al servizio, la stazione di un capoluogo di provincia dovrebbe essere già attrezzata per favorire la mobilità interna dei passeggeri».

Da 30 anni lo va ripetendo anche la presidente del Comitato provinciale delle associazioni di persone con disabilità, Ernestina Tam: «A Udine manca l’ascensore e il montacarichi. Anche le altre stazioni sono piene di gradini, sono inaccessibili anche per gli anziani. Ci battiamo da sempre, ma tranne le grandi città come Roma e Milano, le difficoltà sono presenti ovunque».

Le associazioni dei disabili e lo stesso Fontanini ritengono insufficiente il servizio di assistenza con obbligo di prenotazione anticipata, attivo nella stazione del capoluogo friulano. «Senza un servizio sulle 24 ore che consenta ai viaggiatori anziani o con momentanee difficoltà di deambulazione di muoversi in autonomia, raggiungere i treni diventa un’impresa», continua Variola ricordando che «l’unica soluzione offerta, sicuramente lodevole, è l’assistenza con obbligo di prenotazione. In quel caso gli addetti di Rfi accompagnano la persona, attraversando i binari, dall’ingresso della stazione fino al treno. La presenza di montacarichi o dell’ascensore, di cui sono dotate tutte le piccole stazioni dell’Alto Adige, ovvierebbe il vincolo del servizio “a chiamata”». E Tam ribadisce: «È un vecchio problema che segnaliamo da decenni senza poter fare niente visto che spetta solo alle Ferrovie risolverlo».

Da parte loro le Ferrovie fanno sapere che il piano che prevede anche l’eliminazione delle barriere architettoniche nella stazione di Udine va rivisto in funzione al nodo ferroviario. La stazione del capoluogo friulano sarà specializzata per linee, eliminando le interferenze. Un intervento previsto nell’arco dei prossimi quattro, cinque anni che richiede la revisione del Piano regolatore. Anche se il cantiere sarà allestito all’interno dell’area ferroviaria, lo spostamento dei binari va comunque analizzato con l’amministrazione comunale. E se a tutto ciò aggiungiamo la protesta contro i passaggi a livello, è evidente che Rfi affronterà i problemi in un’unica soluzione.

Nell’immediato, insomma, non cambierà nulla: i disabili, gli anziani e tutti coloro che hanno problemi di mobilità devono mettere in conto di dover programmare in anticipo i loro viaggi in treno, prenotando il servizio di assistenza prima di giungere in stazione. Sempre da Rfi, comunque, fanno sapere che il personale resta a disposizione per rispondere a tutte le richieste nel minor tempo possibile.

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