Sotto osservazione le risorse ambientali del Fvg: c’è un nuovo inventario forestale
Un’indagine accurata, per raccogliere informazioni aggiornate sulla salute di tipologie e superfici boschive e massa legnosa, al fine di rendere possibile una gestione sempre più puntuale del patrimonio italiano e della nostra regione

Un’indagine accurata, per raccogliere informazioni aggiornate sullo stato e sull’evoluzione delle risorse ambientali – come superficie, tipologie di boschi, massa legnosa - al fine di rendere possibile una gestione sempre più puntuale del patrimonio forestale italiano e della nostra regione.
Si è conclusa la prima campagna di rilievi del nuovo Inventario Forestale Nazionale Italiano (2025-2029), attività svolta a seguito di convenzione sottoscritta con i carabinieri forestali e coordinata dal Servizio Foreste della Direzione Risorse agroalimentari, forestali e ittiche della Regione Fvg con il coinvolgimento del personale della Unità Operativa Speciale del Corpo forestale regionale e dell’Ispettorato forestale di Udine.

La convenzione
La campagna di rilievi, svolta in tutta Italia durante la primavera-estate 2025, dai carabinieri per le regioni ordinarie e, tramite convenzioni con le regioni speciali, dai Corpi forestali regionali, è stata utile a rilevare tutti i parametri forestali, che una volta elaborati dalla Sezione Foreste e Legno del Centro per la ricerca in agricoltura (Crea) di Arezzo, costituiranno le fonti ufficiali delle informazioni sul patrimonio forestale. Con le risorse derivanti dalla convenzione è stata acquistata la strumentazione necessaria e sono state coperte le spese relative alle missioni di rilievo – svolte da sette dipendenti regionali specificamente formati - in tutto il territorio regionale.

La storia
Il primo Inventario Forestale Nazionale Italiano risale al 1985, seguito dagli inventari del 2005 e del 2015 che hanno assunto il nome di Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (Infc). Nel 2025 sono iniziati i rilievi del nuovo Inventario Forestale Nazionale Italiano (Ifni), che si discosta dalle due precedenti indagini per vari aspetti, tra cui quello di essere continuo e permanente, con rilievi e statistiche realizzati ogni anno. Il nuovo Ifni si basa su un’attività di rilievo annuale indagando un quinto dei punti di campionamento per ciascun anno, in modo da completare ogni cinque anni il rilevamento di tutto il set di punti.

Il metodo
La prima fase del nuovo Ifni consiste nella classificazione in bosco, altre terre boscate e non bosco mediante immagini telerilevate di punti di campionamento distribuiti casualmente e in modo bilanciato sull’intero territorio, mentre la seconda fase consiste nel rilevamento degli attributi forestali oggetto di inventario (diametri, altezze, incrementi degli alberi, legno morto, dati botanici, licheni, informazioni relative alla gestione/vincoli/stato fitosanitario, etc.) in aree di campionamento di 530 metri quadrati realizzate a terra intorno ai punti di campionamento classificati a bosco in prima fase.
L’attività sul territorio
Operativamente le due squadre di rilievo hanno raggiunto i punti di sondaggio distribuiti in maniera casuale nelle foreste friulane – dalla Carnia al Carso, passando da Pedemontana, Tarvisiano, Pordenonese e Colli orientali - attraverso un particolare sistema di geo-localizzazione con antenne di ultima generazione, talvolta in situazioni impervie e con lunghi avvicinamenti a piedi. Raggiunte le coordinate del punto e fissato a terra un picchetto metallico, gli operatori hanno materializzato l’area di campionamento ed eseguito tutta la procedura di rilievo degli attributi forestali. I dati raccolti ed inseriti su tablet in un’apposita app sono stati inviati al server del Crea per la validazione ed elaborazione finale.
I risultati
In futuro, a seguito dell’elaborazione statistica dei dati, verranno prodotte le informazioni ufficiali e riconosciute a livello internazionale relative al patrimonio forestale nazionale e quindi regionale
come ad esempio la superficie forestale, la composizione e le tipologie di boschi, la massa legnosa complessiva, l’incremento legnoso, la disponibilità al prelievo legnoso.
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