Staffetta di biker per l’ultimo saluto a Tony

Antonino Meneghin, conosciutissimo nella Bassa, è morto per le complicazioni seguite a un trapianto

LATISANA. Era di San Michele al Tagliamento, ma la sua vita e il suo cuore sono sempre stati oltre il ponte di Latisana. Ed è da Udine, infatti, che gli amici bikers partiranno con una staffetta per accompagnarlo nell'ultimo viaggio. E' mancato venerdì sera, nel reparto di Ematologia, Antonino Meneghin, 55 anni, per tutti Tony, profondamente legato al Friuli, non solo perchè il lavoro alla Conte Colori prima e alla Friul Colori poi lo portava ad avere contatti con tutti i carrozzieri della provincia, dalla Bassa alla Carnia, ma soprattutto per motivi familiari e affettivi.

A fine estate gli era stata diagnosticata una leucemia. Aveva affrontato la prova più dura della sua vita con la serenità che lo contraddistingueva, lottando fino all'ultimo con la forza di un leone, come ricordano ora i tanti amici che lo salutano suFacebook. Iscritto all'Associazione donatori organi, aveva avuto una chance grazie al fratello Elvis, di Pocenia, che gli aveva donato il midollo. Il trapianto era riuscito, ma negli ultimi giorni una serie di complicazioni hanno fatto precipitare il quadro clinico. Aveva cominciato a lavorare da ragazzino in una carrozzeria di Bibione, poi aveva iniziato a girare la provincia di Udine come rappresentate di colori.

Per dieci anni era stato vicepresidente dell'associazione calcistica San Michele al Tagliamento, ma oltre al calcio le sue grandi passioni erano la musica e le moto. Era stato il bassista del gruppo "La strana intesa", che per tanti anni aveva legato giovani musicisti di San Michele e Latisana. Era un biker del gruppo udinese "Ali e patate" e amava le lunghe gite in montagna in sella alla sua moto. Lascia la moglie Valeria Pestrin, originaria di Latisanotta, i figli Sabina e Luca, cuoco alla trattoria "Al Gallo" di Precenicco. La data del funerale, che sarà celebrato a San Michele, non è stata ancora fissata.

«Tony era una persona che andava d’accordo con tutti - ricorda con tono affettuoso e commosso una parente -, era garbato e non perdeva mai la calma. Quando era in ospedale si era guadagnato in poco tempo la simpatia di medici e infermieri proprio per il suo carattere». Su Facebook l’amico Giovanni Camber lo ricorda così: «Un Amico un Uomo di quelli che non ce ne sono più, ma soprattutto uno spirito libero». E Gianni Favro scrive: abbiamo suonato insieme centinaia di serate, tu con il basso, io con il sax. Tu mi hai fatto conoscere il gruppo grazie al quale la musica è diventata la mia professione, la mia vita. Sei stato un Amico leale e sempre disponibile. Ti ricorderò sempre e ti sarò sempre riconoscente. Ciao Tony »(a.r.)

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