Sport in carrozzina per abbattere le diversità

Tavagnacco, duecento ragazzi coinvolti nelle Giornate di cultura e solidarietà Hanno giocato a sitting volley, basket, wheelchair hockey con i coetanei disabili
TAVAGNACCO. Lo sport che diverte, insegna e va oltre le diversità. È questo l’ingrediente fondamentale delle dimostrazioni integrate di danza, basket, sitting volley e hockey in carrozzina che sabato mattina hanno visto scendere insieme in campo studenti delle scuole medie e disabili. L’occasione era l’evento promosso dal Comitato provinciale Aics di Udine ed inserito nel programma della ventunesima edizione delle “Giornate di Sport Cultura Solidarietà”.

La giornata – che ha coinvolto oltre 200 ragazzi – ha preso il via con la dimostrazione di sitting volley promossa dall’Asd Kennedy che, sotto rete, ha schierato squadre miste. Giocare a pallavolo da seduti non è affatto semplice. E la società di Tavagnacco si impegna per questo a promuove lo sport paraolimpico come fonte di arricchimento. Squadre miste, composte da alunni e persone diversamente abili dell’associazione “Il Mosaico” di Codroipo, si sono cimentate nel basket. Sotto la guida dei tecnici dell’Asd Pallacanestro Feletto, che da sempre contribuisce alla realizzazione di iniziative rivolte a persone svantaggiate, gli atleti sono stati chiamati a dimostrare spirito di collaborazione per poter arrivare a canestro.

Gli atleti affetti da distrofia muscolare dei Madracs e dei Friul Falcons, le due squadre friulane di wheelchair hockey che partecipano al campionato di serie A2, si sono confrontati in una partita al fianco di alcuni studenti chiamati a sedersi sulla carrozzina. Lo scopo? Comprendere in concreto quali sono le difficoltà che le persone disabili devono affrontare ogni giorno. E tra i “giocatori” si sono infiltrati anche due figure piuttosto conosciute a Tavagnacco: la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo, Laura Bertoli, e il primo cittadino Gianluca Maiarelli. Con il sorriso sulle labbra si sono messi alla prova, ma la loro prestazione non ha proprio raggiunto la sufficienza...

«Perché in quella situazione i disabili erano loro – commenta il Giorgio Dannisi, responsabile organizzativo della manifestazione –. Questo significa che il concetto di disabilità è relativo e che bisogna pensare e supportare queste persone nella loro quotidianità come avviene con i normodotati. Hanno intuizioni e risposte che lasciano di stucco: diamogli qualche opportunità in più». La mattinata si è conclusa con l’esibizione di Francesco De Stalis e Catherine Marsilli, ballerini (entrambi classe 1976) con sindrome di down dell’Azzurra Danze, che vantano ben otto titoli nazionali nelle danze standard e latino americane.

Come hanno ricordato Dannisi e il sindaco, è importante partire dal mondo della scuola, vero e proprio luogo di inseminazione di valori positivi, per diffondere la cultura dell’inclusione nei confronti delle diversità.

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