Spilimbergo, è morto l’ex sindaco Ettore Rizzotti

SPILIMBERGO. È morto all’ospedale San Giovanni dei Battuti l’ex sindaco di Spilimbergo, Ettore Rizzotti. Aveva 70 anni. Lascia la moglie Noemi Tosoni.
Questa sera, giovedì 6 luglio, alle 19.30, nella parrocchiale di Barbeano, suo paese d’origine sarà recitato il santo rosario. Domani, alle 11, saranno celebrati i funerali.
Ex funzionario dell’Azienda sanitaria 4 “Medio Friuli” a San Daniele, da alcuni anni in pensione, la popolarità di Ettore Rizzotti è legata soprattutto ai suoi trascorsi politici.
Esponente di punta della Dc locale, dopo avere vissuto da vice sindaco l’ultimo mandato dell’ex sindaco Vincenzo Iberto Capalozza, ne aveva ereditato il testimone, vincendo le elezioni del 1998.
Un periodo, quello da amministratore, vissuto intensamente da Rizzotti, costretto a fare fronte, nella primavera del 1991, alla prima emergenza profughi che il nostro Paese ricordi, con l’arrivo in Italia di migliaia di albanesi, fuggiti dalla crisi economica e dalla dittatura comunista in Albania.
In un momento di emergenza nazionale anche Spilimbergo fu chiamata a fare la propria parte e il sindaco Rizzotti non si sottrasse, accogliendo un nutrito gruppo di persone provenienti dal paese dei Balcani nella ex caserma di Tauriano, potendo contare sulla solidarietà dei propri concittadini e sul fondamentale apporto logistico dell’esercito allora in forze nel territorio spilimberghese.
Un’emergenza affrontata con generosità dall’allora sindaco che, di lì a poco, fu coinvolto invece, suo malgrado, in una delle pagine più buie della storia amministrativa cittadina.
Uno scandalo scoppiato in pieno clima “Mani pulite”, nel 1992, per un suo presunto coinvolgimento, assieme ad altri componenti della giunta di allora, in una gara d’appalto “pilotata” per l’acquisto da parte del Comune di arredi e altri materiali per il centro sportivo della Favorita.
Una vicenda dolorosa che lo allontanò per un breve periodo dalla politica fino alla decisione, vista la sua completa estraneità ai fatti, di rimettersi in gioco, ricandidandosi alla guida della città sfidando alle urne, nel 1993, Alido Gerussi, diventato poi sindaco.
Per Rizzotti, ancora per un paio di mandati seduto sui banchi dell’opposizione, quella sconfitta bruciante segnò la fine della sua carriera politica da cui si allontanò totalmente a seguito della disgrazia che lo colpì nel 1999: la morte, a seguito di una caduta in bicicletta, del suo unico figlio Piergino, appena diciasettenne.
Un dolore con cui Ettore Rizzotti ha dovuto convivere, trovando nuovi stimoli nella riscoperta di una passione mai sopita, quella per lo studio della storia locale, collaborando con la redazione del semestrale edito dalla Pro Spilimbergo, “Il Barbacian” ma soprattutto pubblicando, nel 2011, una preziosa pubblicazione, dedicata proprio alla memoria di Piergino, riguardante il ciclo di affreschi, opera di Gianfrancesco da Tolmezzo, conservati nella chiesa di Sant’Antonio Abate.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto