Sperimentazione e sinergie contro il carcinoma ovarico

Sperimentazione e terapia unite dal vincolo traslazionale, arma vincente nella lotta contro il cancro. Un messaggio ribadito con forza durante “Focus sulle neoplasie ginecologiche”, sesta edizione...

Sperimentazione e terapia unite dal vincolo traslazionale, arma vincente nella lotta contro il cancro.

Un messaggio ribadito con forza durante “Focus sulle neoplasie ginecologiche”, sesta edizione del convegno sul carcinoma ovarico organizzato alternativamente ad Aviano e Udine in collaborazione tra ricercatori e clinici del Cro e del dipartimento di oncologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Udine.

Amit Oza, professore al Princess Margaret Hospital di Toronto, ha sottolineato come il tumore dell’ovaio «sia in realtà composto da diversi sottotipi, con caratteristiche biologiche e aggressività clinica diverse tra loro. Nonostante i progressi in ambito chirurgico e medico, rimane un tumore ad alta mortalità, soprattutto per la sua capacità molto elevata di dare metastasi. I recenti progressi scientifici, in particolare nella medicina molecolare, hanno permesso di capire alcuni dei meccanismi che permettono la nascita e la crescita delle cellule tumorali dei tumori ovarici; inoltre – ha detto - si stanno chiarendo anche i meccanismi con cui le cellule possono diventare resistenti ai farmaci. Grazie a queste ricerche, è stato possibile iniziare la produzione di numerosi nuovi farmaci, alcuni dei quali sono già passati dai laboratori di ricerca alla terapia delle pazienti con patologia specifica».

Dopo gli interventi di Andrea Vecchione, dell’Università La Sapienza di Roma e di Cristiana Sessa, dell’istituto oncologico Svizzero di Bellinzona, ha parlato Elio Campagnutta, direttore della ginecologia oncologica del Cro, fondata dal compianto Carlo Scarabelli. A seguire gli interventi di Giorgio Giorda, ginecologo-chirurgo del Cro e Vincenzo Canzonieri, patologo del Cro. Moderati da Giuseppe Toffoli, Andrea Veronesi, Laura Mariuzzi e Roberta Maestro, giovani ricercatori dell’area triveneta attivi nell’ambito della ricerca traslazionale hanno tenuto relazioni. Elena Marangon, della farmacologia del del Cro, unitamente al dottor Roberto Sorio, coordinatore del convegno, ha presentato i dati preliminari di uno studio traslazio nale in cui le pazienti sono state sottoposte a una modifica della terapia standard basata sui dati genetici della persona. Obiettivo verificare la possibilità di un’ulteriore personalizzazione delle cure riducendone gli effetti collaterali. Ha introdotto e concluso i lavori il direttore scientifico dell’istituto, Paolo De Paoli.

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