Sparatoria a Udine, il sindaco: «Non abbassiamo la guardia». Poi attacca l'opposizione

UDINE. «Una rapina con conflitto a fuoco nel cuore del centro è un fatto che colpisce e che preoccupa. E che dimostra, contrariamente a quanto sostenuto dal centrosinistra anche durante l’ultimo Consiglio comunale, che non si può abbassare la guardia contro la criminalità».
Il sindaco Pietro Fontanini, che si trovava fuori città, ha commentato così l’episodio di via Mercerie. Non mancando di punzecchiare l’opposizione, che appena il giorno prima in aula aveva aspramente contestato la decisione della giunta di dotare la polizia locale del taser, la pistola elettrica che verrà sperimentata per sei mesi dagli agenti del comando di via Girardini.
«In Consiglio abbiamo parlato di nuove forme di affrontare la delinquenza, approvando la modifica al regolamento di polizia urbana per la sperimentazione del taser – riprende il primo cittadino –. Il centrosinistra ci ha attaccato, dicendo che non esiste alcuna emergenza sicurezza e che non ci sono problemi di criminalità. Noi riteniamo che sia necessario stare vicini alle forze dell’ordine, portando avanti l’azione che abbiamo intrapreso sin dal nostro insediamento, lanciando segnali importanti anche a chi pretende di venire a Udine a delinquere».
I consiglieri del Pd Alessandro Venanzi e Vincenzo Martines non minimizzano l’episodio di ieri, «un gravissimo episodio che ha bisogno una volta per tutte di valutazioni serie», ma chiedono «progetti di prevenzione e non proclami. Chiediamo che su questo si discuta finalmente, e seriamente, in consiglio comunale». Gli esponenti dem si dicono «stufi di ipocrisie ideologiche.
La sicurezza non ha colori, deve essere una garanzia di tutti i cittadini udinesi. Dopo più di un anno di governo cittadino non abbiamo ancora visto un piano dedicato alla sicurezza. A parte le sortite dell’assessore competente per attrezzare la polizia locale con strumenti ancora tutti da verificare, il tema della sicurezza, cavallo di battaglia di Fontanini, è ben lontano dall’essere affrontato seriamente. Fino a questo momento in campo sono stati messi solo “palliativi” e nessuno strumento concreto.
In borgo stazione l’azione delle forze di polizia si sono dimostrate efficaci grazie alla loro professionalità e non certo per l’effetto dei proclami dell’amministrazione. E il sindaco inspiegabilmente si è intestato l’operazione come fosse merito suo. I vigilantes privati previsti da Fontanini quindi si sono dimostrati palliativo utile solo a fare propaganda». «Udine si aspetta un piano di prevenzione che integri l’azione delle forze dell’ordine e che coinvolga tutti, come avviene in tante città italiane che stanno affrontando il problema – concludono Venanzi e Martines – con azioni sul territorio che coinvolgono coloro che ci vivono e ci lavorano».
Esprime invece «solidarietà ai titolari della gioielleria» il capogruppo di Progetto Innovare, Federico Pirone: «Quello successo ieri è un episodio grave, una brutta pagina di cronaca della nostra città. Ci auguriamo che i malviventi siano presto assicurati alla giustizia grazie all’attività delle forze dell’ordine». I commercianti hanno incassato anche la solidarietà dell’amministrazione comunale, con il vicesindaco Loris Michelini che ieri mattina a lungo si è intrattenuto in via Mercerie per testimoniare la vicinanza del Comune ai gioiellieri rapinati.
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