Spaccatura nell’Unirr: il presidente nazionale espelle quello del Fvg

Pozzuolo: Francesco Cusaro contro Marisa Bernabè Casale Cancellata l’assemblea di sabato, ma alcuni soci non ci stanno

POZZUOLO. Terremoto nell’Unirr: la presidente del Fvg è stata “sfiduciata” dal direttivo nazionale, ma una parte degli iscritti la sostiene. La spiacevole questione avvelena gli animi dei volontari proprio mentre si sta lavorando per l’apertura al pubblico del museo della campagna di Russia e mentre sono in arrivo dalla Russia cento salme di caduti, prrevisto per metà giugno.

Che tra il gruppo friulano dell’Unione nazionale italiana reduci di Russia e la presidenza nazionale di Milano non corra buon sangue è risaputo: le tensioni decennali finora erano state contenute a livello di polemica, ma ora un fatto grave crea una lacerazione che non sarà facile ricomporre.

Un paio di settimane fa l’assemblea nazionale Unirr – formata dalla giunta presieduta da Francesco Cusaro e dai presidenti di sezione, una trentina, provenienti da quasi tutta Italia – ha votato l’espulsione della presidente della sezione friulana, Marisa Bernabè Casale. Il pronunciamento, mai accaduto a memoria degli iscritti, è avvenuto a larghissima maggioranza e a scrutinio segreto. Il motivo: aspetti della gestione.

Respinge fermamente le accuse l’interessata, intenzionata ad adire le vie legali. Gli iscritti del Fvg avevano ricevuto da Bernabè la convocazione per l’assemblea di sezione, prevista per sabato. Ma da Milano è giunta a ognuno una lettera raccomandata dove si annulla tale riunione dando informazioni sulle decisioni dell’assemblea nazionale, riconvocandola per il 10 giugno – sarà presente lo stesso Cusaro – per spiegazioni in merito e per le elezioni del nuovo direttivo.

Alcuni iscritti fanno sapere che l’assemblea del 26 ci sarà, facendo intuire la solidarietà alla presidente. «Ma l’Unirr esiste per valorizzare la memoria, non per appropriarsene», è il commento di Cusaro. Marisa Bernabè per moltissimi anni ha lavorato, sempre presente alle manifestazioni, per sostenere la memoria dei caduti e onorare i reduci, prima con il marito Luigi Casale, anche lui con incarichi all’interno dell’associazione, e ancora dopo la sua scomparsa.

Sempre sulla breccia nei vari problemi interni al sodalizio, era stata eletta presidente dell’Unirr Fvg nel 2015.

La delicata situazione ha creato sconcerto: l’adesione all’Unirr si va sempre più rarefacendo, man mano che vengono meno i reduci a causa dell’età, e non sempre c’è nei discendenti interesse, a parte la partecipazione alle manifestazioni, a intervenire in modo operativo nella vita dell’associazione. Questa crisi non ci voleva.

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