Sosta selvaggia ai Rizzi, stangata per i tifosi

UDINE. I residenti dei Rizzi di ritorno a casa, domenica sera, non credevano ai loro occhi: decine e decine di auto malamente parcheggiate, come da sempre accade ad ogni partita dell’Udinese, su aiuole e marciapiedi tappezzate di “fogli rosa”.
Finalmente le multe invocate da anni dagli abitanti del quartiere, stufi della sosta selvaggia dei tifosi indisciplinati, sono dunque arrivate: 104 le sanzioni violazioni accertate dalla polizia locale durante la partita.
Ben 36 sono state comminate in via Candonio alle auto “arrampicate” su aiuole e isole a raso o lasciate alle fermate di bus.
Altre 37 in via delle Scuole, 13 in via Lombardia, qui tutte disinvoltamente parcheggiate sui marciapiedi, così come nell'interna via Brescia (8), assieme a via Crema cronicamente martoriata da improbabili soste anche davanti agli ingressi delle abitazioni; 6 le multe in via Milano, mentre in piazza Pittino 4 automobilisti distratti non si erano “accorti” di aver sostato sulle aiuole.
Un risultato molto atteso dal Comitato dei Rizzi, che dopo l’ennesimo incontro con il sindaco aveva strappato l’ok per un giro di vite su un fenomeno assai sentito dai residenti.
«Ci avevano sempre detto che alle partite il personale della polizia locale era ridotto e non lo si poteva sbloccare da attività differenti dalla regolamentazione del traffico – spiega il segretario Claudio Rizzi –. Ma la problematica era urgente. Ricordiamo solo che durante le gare dell’Udinese nelle piccole vie Bergamo, Brescia e Milano l’ambulanza e i pompieri non riescono a transitare. Ora qualcosa è stato fatto, speriamo in un seguito».
Certo, un’azione così tempestiva («ma avremmo preferito che fosse preventiva più che punitiva», aggiunge Rizzi) sembrerebbe legata al recente intervento di Debora Serracchiani, che tramite il nostro giornale aveva invitato Honsell a «fare qualcosa», poiché da residente dei Rizzi sa bene cosa significa quando i tifosi parcheggiano la macchina davanti al cancello e bisogna «scavalcare il muretto di casa perché non si riesce a entrare».
Ipotesi fermamente smentita dall’assessore Enrico Pizza: «l’azione è sganciata dalle dichiarazioni di Serracchiani. Il Comune ci stava lavorando da luglio, dopo l’ultimo incontro con il Comitato e il comandante della polizia locale. Il nuovo questore Cracovia si è preso l’impegno di liberare lo risorse della polizia locale per dare una mano al Comune nelle attività di prevenzione e repressione delle soste irregolari ai Rizzi.
Ora è importante che giri il messaggio che è questa la linea della amministrazione. Non ci fa piacere fare multe ma neanche spendere per i segnali abbattuti e le aiuole rovinate. C’è però anche da dire – precisa Pizza – che 104 multe, a fronte di migliaia di automobilisti, dimostra che la maggior parte della tifoseria ha parcheggiato in regola rispettando il prossimo».
Soddisfatti i residenti: «Sono lieto di questo atto forte delle istituzioni nei confronti di chi rende invivibile il quartiere – commenta Riccardo Sudaro, di via Crema –. Deve finire l’arroganza degli incivili che lasciano le macchine sui marciapiedi, bloccando l’ingresso ai privati nelle loro case. Spero anzi che i controlli non si focalizzino solo sulle partite ma anche durante feste e riunioni del circolo di via Brescia».
«Finalmente ai Rizzi si potrà circolare normalmente anche quando gioca l’Udinese – prosegue Nuccio Bizzarro, di via Sondrio –. Il parcheggio dello stadio, d’altronde, è sempre vuoto».
«Non stiamo facendo una battaglia contro i tifosi, sia chiaro – precisa infine Francesca Savoia, di via Brescia –. Abitiamo vicino allo stadio e sarebbe sciocco non tenerne conto. Facciamo invece una battaglia contro la maleducazione delle persone che danneggiano la collettività. Chi parcheggia sopra un marciapiede, durante la partita o meno, va punito e basta, è una questione di rispetto generale. Merita un plauso la collaborazione creata tra residenti, amministratori e questura: il Comitato Rizzi si batte da anni per questo problema e, da residente, li ringrazio per tutto quello che fa per la comunità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto