Sorvegliato speciale va al bar con il manganello, arrestato

UDINE. Sottoposto a sorveglianza speciale per aver accoltellato l’amico, anzichè rimanere in casa se n’è andato al bar con un manganello e si è ubriacato fino a cadere e a ferirsi. A beccarlo però sono stati i carabinieri del Nucleo radiomobile di Udine, che lo hanno arrestato.
Era la notte del 31 gennaio 2012 quando fra Flavio Ballo, udinese di 53 anni, e il concittadino Sergio Toffoletti, di 55 anni, scoppiò una lite. Ad accendere i toni fu l’alcol, fino a che i due vennero alle mani e Ballo, impugnato il coltello, colpì l’amico con sette fendenti all’addome e alla testa in via Nimis, davanti alla tintoria. Toffoletti, in seguito a quelle ferite, fu trasportato in ospedale in gravi condizioni e Ballo finì in carcere. Ha sempre riferito di aver agito per legittima difesa.
Alla fine, fu condannato a sei anni e mezzo di reclusione. Poi però, assistito dall’avvocato Comand, impugnò quella sentenza e la Corte d’Appello di Trieste, presieduta da Piervalerio Reinotti la riformò, portando la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Tenendo conto dalla liberazione condizionale straordinaria decisa dallo svuota carceri in base alla quale potevano essere abbuonati 75 giorni ogni semestre di detenzione, Ballo è tornato a casa nell’aprile scorso.

Il 18 aprile scorso il Tribunale di Udine gli ha notificato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno e permanenza notturna. In poche parole, non avrebbe potuto abbandonare la propria abitazione dalle 22 alle 6 del mattino. Eppure, non è in casa che trascorreva le proprie serate. A scoprirlo sono stati i carabineri del Nucleo radiomobile di Udine che, l’altra notte, si sono presentati nella sua abitazione per un controllo e non lo hanno trovato.
Così, sono scattate le indagini. I militari dell’Arma hanno ripercorso i suoi movimenti fino a scoprire che Ballo era uscito di casa ed era andato in un locale pubblico dove aveva bevuto. Visibilmente ubriaco, era stato visto da alcuni clienti del bar ondeggiare fino a cadere a terra procurandosi un trauma cranico e una ferita all’arcata sopraccigliare. Si era reso necessario l’intervento del personale del 118 che era arrivato con un’ambulanza. Nel parapiglia che ne è seguito, l’uomo ha lasciato cadere il borsello che portava con sè nel quale aveva inserito un manganello allungabile.
Una volta appurato l’accaduto e informato il sostituto procuratore Letizia Puppa, i carabinieri si sono presentati nella sua abitazione nella mattinata di ieri ed è scattato l’arresto per la violazione della misura di sorveglianza speciale e per il porto di oggetti atti ad offendere. Ballo è stato trasferito al carcere di via Spalato a disposizione della Procura. L’avvocato Stefano Comand, che già lo aveva difeso oltre due anni fa quando era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, è stato nominato legale di fiducia.
«Si tratta di una persona che si trova in uno stato di grave difficoltà – ha commentato il legale - non ho ancora avuto modo di parlargli, ma lo vedrò in carcere domani (oggi ndr). Per quanto ne so c’è una contestazione generica rispetto agli obblighi. Non si è trattato, comunque – ha concluso –, di un arresto in flagranza, ma di un episodio che risale alla sera precedente».
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