Sono solo un centinaio in Fvg i lavoratori esentati dalla pensione a 67 anni

Cgil considera troppo restrittive le regole poste dal Governo. Deludono anche Ape social e precoci: accolte 453 su 1.346
ETTORE FERRARI
ETTORE FERRARI

UDINE. «Il risultato del lungo confronto con il Governo sulla previdenza è fortemente inferiore alle aspettative e alle richieste avanzate insieme a Cisl e Uil. Dati alla mano. In Fvg saranno appena 100 i lavoratori appartenenti alle categorie degli impieghi gravosi che 2019 saranno esentati dall’aumento a 67 anni dell’età pensionabile».

Firma la denuncia il segretario regionale di Cgil, Villiam Pezzetta, che ha voluto andare a guardare dentro i numeri promessi dal Governo per scoprire che l’impatto della manovra sulle pensioni pronosticato da Roma, sia a livello nazionale che regionale, sarà in realtà ben poca cosa. La platea dei lavoratori che nel 2019 sarà infatti esentata dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni, per Cgil è di molto inferiore alle 14 mila unità promesse dal Governo.

A livello nazionale il sindacato stima saranno poco più di 4 mila i lavoratori a rientrare nei requisiti per la deroga, di cui appena 100 in Friuli Venezia Giulia. Come dire: nulla. Pezzetta non nasconde la delusione. Sentimento che spingerà in piazza migliaia di persone il 2 dicembre prossimo, sotto l’egida di Cgil, per rivendicare condizioni migliorative.

«L’esenzione di cinque mesi progettata dal Governo ha un impatto risibile, intorno al 2% sui circa 60 mila lavoratori che vanno annualmente in pensione nel nostro Paese» rilancia Pezzetta temendo l’ennesimo scostamento – dopo i casi di Ape social e lavoratori precoci – tra stime iniziali e beneficiari effettivi.

«Ci auguriamo che i conti stavolta si avvicinino maggiormente alla realtà, ma saremmo in ogni caso di fronte a un intervento molto inferiore rispetto all’esigenza di rendere più flessibile la riforma Fornero, anche per rilanciare l’occupazione giovanile e nell’ottica di una maggiore tutela previdenziale delle donne, aspetto questo che resta totalmente demandato alle modifiche all’Ape social piuttosto che entrare nel ragionamento complessivo sull’età pensionabile».

L’esenzione proposta dal governo riguarderà dal primo gennaio 2019 15 categorie di lavori gravosi rispetto alle attuali 11 (new entry i marittimi, gli addetti alla pesca, i siderurgici e gli operai agricoli). Per accedere alla deroga, dovranno avere almeno 30 anni di contributi e sette (negli ultimi dieci) di lavoro usurante. «Paletti – afferma ancora Pezzetta – che di fatto restringono ancor più la possibilità di accesso. Sommata all’esiguità della manovra (300 milioni a regime) non ci può che portare alla sua bocciatura».

Pollice verso che si aggiunge a quello per il bilancio, definito da Cgil “deludente”, di Ape social e lavoratori precoci. Al 15 ottobre risultavano accolte soltanto 21 mila delle 66 mila domande presentate a livello nazionale, a fronte di una platea attesa di 60 mila beneficiari per il 2017.

Di queste 453 sono state quelle accolte in Fvg su 1.346 presentate: 247 di Ape social e 206 di precoci. L’auspicio è che la revisione in corso a livello nazionale, che sta riconsiderando circa 25 mila istanze bocciate, investa positivamente anche quelle presentate in Fvg. Cgil frena: «Non crediamo ci siano grandi prospettive di recupero».
 

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