Sondaggio: i ragazzi di oggi non si sentono né friulani né italiani
LATISANA. Non si sentono friulani. E nemmeno italiani. Disprezzano i politici. E faticano a dialogare con la famiglia. Sono gli adolescenti di oggi, così come “fotografati”" da un questionario che il Rotary Club Lignano Sabbiadoro-Tagliamento ha distribuito a circa 300 ragazzi della terza media degli istituti comprensivi di Latisana, Lignano, Palazzolo, Marano, Carlino e Muzzana per capire la visione che hanno del loro presente e del loro futuro. Una ricerca effettuata nell’ambito del premio “Solimbergo” e illustrata ieri in un convengo al teatro Odeon di Latisana.
Quelli “fotografati” dalla ricerca sono ragazzi che non dialogano in famiglia (solo il 63% lo fa) e, se lo fannom il loro interlocutore principale è la mamma: solo il 12% dei ragazzi intervistati ha risposto di confidarsi con il padre, percentuale che scende a 10 per i ragazzi di Latisana e a 8 per quelli di Lignano. Piuttosto, si confidano con un fratello o una sorella, nel 23% dei casi. Mentre a Lignano, dove probabilmente la maggioranza sono famiglie con un solo figlio, questa percentuale scende al 10%. Solo il 7% degli intervistati dichiara di sentire un senso di appartenenza al proprio Comune (dato in calo a Latisana, dove questa risposta arriva solo dal 5%, mentre a Lignano è addirittura pari a 0), il 18% si sente friulano (5% a Lignano, 22% a Palazzolo) e il 36% italiano: solo il 31% degli intervistati di Latisana dà questa risposta, che invece a Lignano sale al 49%. Piuttosto, sono ragazzi che si sentono cittadini del mondo ed europei (34%), «un processo mentale condizionato forse dall’esterofilia e da visioni ottimistiche della globalizzazione», hanno commentato gli ideatori del sondaggio, dal quale, a conferma del distacco dalle radici, emerge che solo il 10% degli intervistati parla friulano in casa.
E cosa vogliono fare da grandi? Esploratore, viaggiatore, sportivo e imprenditore vanno alla grande, mentre il politico è scelto solo dal 2% degli intervistati; l’1% fra le 114 risposte di Latisana. «Dobbiamo lavorare sul senso di appartenenza e far sentire vicine le istituzioni a questi ragazzi - ha commentato l’assessore alla cultura di Latisana, Lauretta Iuretig, presente al convegno - è un bene che si sentano cosmopoliti, però devono sentire di avere anche delle radici». (pa.ma.)
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