Solitudine in Friuli: 4.870 telefonate di aiuto nel 2018 Il 22 per cento sono giovani



Nasce la “Carta di Udine” contro la solitudine. È uno degli spunti offerti dal XXI congresso internazionale di Ifotes “Leaving loneliness – Building relationships” (“Uscire dalla solitudine-costruire relazioni”), che si è svolto, nei giorni scorsi, a Udine, e al quale hanno partecipato quasi mille persone provenienti da 20 Paesi. Dalle cinque giornate di studio dovrebbe nascere anche la “Carta di Udine”, un documento con le prime conclusioni emerse sul tema. «Nei prossimi mesi – ha spiegato Diana Rucli, direttrice di Ifotes (dell’International Federation of Telephone Emergency Services), che ha organizzato l’evento con Artess grazie alla collaborazione con il Comune di Udine – progetto Oms “Città Sane”, la Regione, l’Università di Udine e PromoturismoFvg – cercheremo di fare un primo lancio, per poter portare la questione delle odierne solitudini e della necessità di costruire relazioni in formule diverse, anche altrove, a livello nazionale».

La possibilità che, dall’esperienza friulana, prenda forma un documento di questo rilievo trova il plauso dell’assessore udinese a sanità, assistenza sociale, rapporti con l’Università, Giovanni Barillari. «Per noi sarebbe un orgoglio immenso – le parole di Barillari – che il congresso Ifotes potesse onorarci di questo documento, che ci piacerebbe poter sottoporre anche all’Istituto superiore della sanità per verificare se fosse possibile anche una validazione a livello nazionale». Nonostante la connessione tecnologica con il mondo, la solitudine è una piaga che si fa sentire.

In Italia, 8,5 milioni di persone vivono da sole, in media una persona su 5 con più di 18 anni non ha nessuno su cui contare in caso di bisogno, tra il 50 e l’80 per cento di chi è solo, a seconda della fascia d’età, si dichiara profondamente insoddisfatto della propria vita. Ogni anno, milioni di persone si rivolgono alle linee telefoniche di emergenza per cercare ascolto, aiuto e conforto. Il problema si ricollega a temi come l’assenza o la perdita di relazioni significative, la disgregazione dei nuclei familiari, la mancanza di lavoro, l’abbandono scolastico, la malattia, le dipendenze, l’immigrazione, l’emarginazione sociale e il bullismo.

A Udine esiste un Centro Telefono Amico Italia, che impegna circa 15 volontari e che, nel corso del 2018, ha registrato 2.030 contatti diretti, per la gran parte dovuti a depressione e disagio psichico. Nel primo caso sono state soprattutto persone tra i 56 e i 65 anni a chiamare (44,44 per cento), nel secondo quelle tra i 36 e i 45 anni (26,67 per cento). Significativi i dati relativi alla fascia d’età tra i 15 e i 18 anni (22,22 per cento) e tra i 36 e i 45 anni (22,2 per cento). Per il disagio sociale, quelle tra i 46 e i 55 anni (26,67 per cento) e tra i 19 e i 25 anni (20 per cento). La rete di Telefono Amico Italia, nel 2018, ha ricevuto dal Fvg, 5.473 chiamate, 4.870 delle quali provenienti dalla provincia di Udine, per un totale di 404 ore totali di telefonate. L’utente tipo del Fvg è un uomo, con un’età compresa tra i 56 e i 65 anni, che per il 33 per cento dei casi è affetto da solitudine.

I lavori del congresso Ifotes si sono articolati in cinque giornate, per un totale di 7 sessioni plenarie, 20 parallele (9 aperte alla cittadinanza) e 92 workshop, con 56 relatori e 75 formatori provenienti da tutta Europa. Notevole anche l’impatto a livello turistico, con oltre 4 mila pernottamenti, 90 locali convenzionati che hanno ospitato nelle giornate dell’evento i congressisti. –



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