Solidarietà dal Consiglio ad Ambra Canciani e il sindaco Valent ricorda il cugino ucciso

A San Daniele unanimità contro ogni forma di violenza e plauso alla giovane che aveva denunciato gli insulti razzisti 
Maura Delle Case

la decisione



Solidarietà ad Ambra Canciani e una secca condanna rispetto a qualsiasi forma di discriminazione. Sono i contenuti dell’ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio comunale di San Daniele che, mosso dal recente episodio di cui la giovane sandanielese è stata vittima, ha deciso di rompere il silenzio e prendere una posizione forte e inequivocabile affinché casi simili non debbano ripetersi. Una sensibilità, quella dell’assemblea civica, nutrita anche dalla memoria di un caso personale che il sindaco Pietro Valent ha voluto condividere con i consiglieri e che, nel 1985, oltre alla sua giovane vita aveva fortemente scosso l’opinione pubblica a livello nazionale. Il 10 luglio di quell’anno perdeva la vita Giacomo Valent, figlio di un cugino del sindaco, ucciso barbaramente a soli 16 anni da due coetanei – entrambi condannati – con ben 63 coltellate in una edificio fatiscente di via Cicogna a Udine. «La sua colpa? Essere figlio di una coppia mista e di carnagione mulatta, suo padre (nostro cugino) era un friulano doc, funzionario d’Ambasciata, mentre la madre una bellissima principessa somala – ha ricordato in Aula il sindaco –. Erano gli anni ‘80 e la piccola città di provincia veniva già segnata da eventi gravi che purtroppo, benché con forme diverse, ritroviamo anche oggi».

Eventi che nella storia di famiglia si sono poi ripetuti, a danno, stavolta, della sorella di Giacomo, Dacia, agente della polizia di Stato che nel 1989, durante il servizio in pattuglia, venne insultata per il colore della sua pelle e presa a pugni da un ubriaco. Un episodio che fece scalpore nel Paese e portò Valent fin sui banchi dell’Europarlamento, candidata dal Pc di Achille Occhetto. «Ecco quindi che sento forte il bisogno di intervenire a stigmatizzare ogni forma di violenza nei confronti di qualsiasi persona. Ed ecco perché – ha concluso il primo cittadino – assieme alla maggioranza e poi a tutto il Consiglio ho voluto portare in approvazione quest’ordine del giorno».

Tornando a Canciani, alla fine dello scorso mese di marzo la 26enne sandanielese di origini somale era stata presa di mira da una coppia di mezz’età che, incrociandola in via Garibaldi, le aveva indirizzato insulti pesanti, misogini e razzisti mentre la ragazza si recava al lavoro. Denunciato l’episodio ai carabinieri, la ragazza ha sollevando il velo su quella che, per chi ha la pelle più scura, è un’esperienza purtroppo ancora tutt’altro che rara. Oggi, come ieri. Il documento approvato all’unanimità dall’assemblea civica condanna quindi l’aggressione di cui è stata vittima Canciani e si dissocia fermamente da ogni forma di discriminazione o violenza di genere. Esprime alla ragazza piena solidarietà, ringraziandola per il coraggio dimostrato nel denunciare quanto accaduto.

Infine conferma l’impegno dell’amministrazione nel promuovere iniziative a contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione, per favorire lo sviluppo di una cultura dell’eguaglianza, della parità tra uomini e donne, del rispetto reciproco e dell’integrazione. —



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