Slovenia, tornano le code per benzine e tabacchi

Come negli anni ’80 file chilometriche: risparmi fino a 20 euro su un pieno La Petrol conferma: con gli ultimi aumenti i mezzi italiani si sono moltiplicati

GORIZIA

Ogni giorno file di automobili con targa italiana si fermano ai distributori di benzina sloveni per fare il pieno. Sotto Natale le pompe della Petrol sono state letteralmente prese d’assalto: le code ai valici di Mossa e di Vencò arrivavano quasi ai due chilometri. Sembrava di rivivere gli anni ’80, quelli dei pendolari del pieno e delle bionde che facevano rotta verso l’allora Jugoslavia.

La stangata sui carburanti dell’attuale esecutivo, venti giorni fa, ha nuovamente dirottato la clientela oltre confine, specie nelle zone di Gorizia e Trieste. «In cinque minuti la manovra Monti ha cancellato il risultato storico che avevamo ottenuto con l’approvazione della nuova legge regionale per i contributi sul carburante - sospira Mauro Di Ilio, presidente della Figisc Fvg – quantificheremo il calo di vendite nei primi giorni di gennaio, ma sicuramente la situazione è disastrosa. C’è infatti un ingrediente psicologico che ha un peso molto rilevante in questi casi. Appena uno sente che la benzina in Italia aumenta, va in Slovenia, anche se questo significa perdere un intero pomeriggio. Pochi si sono accorti che il prezzo dei carburanti in Fvg, a novembre, grazie all’effetto combinato della nuova legge regionale e alle politiche delle compagnie, è stato addirittura più basso di quello sloveno. Ci vuole tempo per modificare le abitudini e proprio quando stavamo per raccogliere i frutti dei nostri sacrifici – di giorno in giorno avevamo riscontri positivi sulle vendite – è arrivata la manovra Monti. Ora bisogna rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione».

Aleksander Salkic, della sede centrale della Petrol di Lubiana conferma: «La maggior parte della nostra clientela è sempre stata italiana, ma dopo gli ultimi aumenti in Italia abbiamo registrato un forte incremento in tutti i nostri distributori vicini al confine: ogni giorno ci sono auto italiane in fila a Miren, Brda, Casa Rossa, Vertojba, Sezana, Kozina». E lo stesos accade a Vencò e a Vipulzano.

Ma conviene davvero fare il pieno in Slovenia? Ieri il gasolio fai da te, in Friuli Venezia Giulia, con il contributo regionale di prima fascia costava 1,487 euro al litro, in Slovenia 0,21 euro in meno, (1,277 euro al litro), la differenza di prezzo sulla benzina verde invece è irrisoria, appena 0,069 euro: 1,397 in Fvg (fai da te e in prima fascia) contro 1,328 euro in Slovenia. Su cinquanta litri di gasolio il risparmio che si matura oltre confine, rispetto agli sconti della prima fascia, è di 10,5 euro, su cinquanta litri di benzina di 3,45 euro. Il risparmio del pieno sloveno aumenta per chi appartiene alla seconda fascia di contributi regionali (tocca i 20 euro con serbatoi da 60 litri), perché lo “sconto”applicato in Fvg è minore: 14 centesimi sulla benzina e 9 centesimi sul diesel, contro i 21 sulla benzina e i 14 sul gasolio della prima fascia. La distanza non costituisce un deterrente: alla Petrol di Casa rossa, a Gorizia, si avvistano anche targhe di Udine e Trieste. Si approfitta della gita in Slovenia, infatti, per fare incetta di stecche di sigarette (3,40 centesimi al pacchetto di una nota marca contro i 5,80 che si pagano da noi) e per acquistare la carne (che costa molto meno oltre confine) e per fare puntata anche ai centri commerciali di Nuova Gorizia.

Oggi peraltro i prezzi in Slovenia cambieranno: ogni due settimane quel governo stabilisce le variazioni. Il prezzo del gasolio rimarrà inalterato, mentre crescerà quello della benzina a 1,342 euro a litro, avvicinandosi così a quello italiano.

Ilaria Purassanta

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