Skin chiama i fan a raccolta, la piazza balla con lei - FOTO

Un concentrato di pura energia rock ieri sera a Cividale con gli Skunk Anansie. I Blastema tirano la volata e infiammano la folla: sul palco la star inglese li ringrazia
Cividale 21 Luglio 2013. Concerto Skunk Anansie. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi
Cividale 21 Luglio 2013. Concerto Skunk Anansie. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi

CIVIDALE. In una piazza del Duomo con tanta gente (per la legittima soddisfazione della E.M. Corporation Agency e del Comune di Cividale), gli Skunk Anansie fanno il pieno di consensi per la generosa e vitale spremuta energetica di buon rock che regalano.

Prima di loro i forlivesi Blastema: Matteo Casadei, voce; Alberto Nanni, chitarre; Michele Gavelli, tastiere; Luca Marchi, basso; Daniele Gambi, batteria. L'alternative band, ascoltata in gara a Sanremo Giovani 2013 con “Dietro l’intima ragione”, conquista il pubblico e anche gli stessi Skunk, che poi, durante la loro esibizione, avranno parole di apprezzamento per il gruppo spalla di tutto il loro tour italiano.

Bassi e percussioni al massimo per Mark Richardson, Ace (Martin Ivor Kent) e Cass (Richard Keith Lewis) che accedono al palco, dando il via al riff di The Skank Heads. Deborah Dyer, in arte Skin, fa il suo ingresso trionfale, con i suoi curiosi e stravaganti abbigliamenti (che poi toglierà e cambierà) e il suo look inconfondibile, vero marchio di fabbrica.

Si intuisce subito che nessuno sul palco (e nemmeno giú, specie tra le prime file) risparmierà le forze. Non c’è un solo attimo nel quale Skin stia ferma e quando il basso intona il pulsante riff iniziale di Twisted (Everyday hurts), lei chiede alla folla se si sente pronta a saltare: invito che viene subito accolto... ed è festa grande a Cividale.

Una dopo l’altra si avvicendano le hit della band: My ugly boy, Weak, Hedonism (Just because you feel good). Il suono della band è compatto e deciso: la chitarra di Ace giustifica il suo nick-name, evidenziandolo come un vero asso delle sei corde; il basso di Cass crea dei pattern che ti metteresti in tasca e porteresti a casa in pacchetto regalo; la batteria di Mark è un metronomo implacabile, quasi e scandire il tempo del rock e a ricordarci che oggi questa musica è ancor più potente di sempre: «perché il rock non morirà mai».

Ma è soprattutto Skin la marcia in piú di questa band inglese, che altrimenti – pur se portentosa – non avrebbe tutta questa visibilità. La vocalist del gruppo è incontenibile: incita la folla, provoca. This is not a game diventa il suo manifesto programmatico, si cimenta via via al theremin (stimolandolo anche con la lingua), percuote un grande timpano, crea suoni al computer.

Because of you ha una carica elettrostatica enorme, Yes it’s fucking political è più che mai ispirata, ma tutto il concerto, anche nei momenti acustici, è un inno al rock.

Little baby swastikkka, Tear the place up, Secretly e una versione quasi unplugged di You’ll follow me down accontentano anche chi pretendeva ancora di più da questa generosa performance. Elena Toffoli e Bernardo Pascoli, anima della E.M. Management Agency, su guardano intorno soddisfatti e già pensano a Cividale-estate 2014.

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