Sintesi, controlli al cimitero delle sedie

Spilimbergo. Polizia locale, Forestale e Arpa hanno compiuto un sopralluogo. L’impianto di cromatura è una bomba ecologica

SPILIMBERGO. Giornata movimentata mercoledì alla Sintesi, dove, com’era presumibile dopo gli annunci dello stesso sindaco Renzo Francesconi, sono scattate le verifiche congiunte di polizia locale, Arpa e Guardia forestale.

Se sul fronte occupazionale, quella per la tutela dei posti di lavoro è una partita estremamente difficile da giocare, vista la volontà della proprietà di Sintesi di cessare l’attività fra meno di due settimane, a complicare ulteriormente le cose ci sono anche i risvolti legati all’impatto che una ipotetica, chiusura del sito produttivo, potrebbe avere sull’ambiente.

A cominciare da quello che gli stessi lavoratori chiamano il “cimitero delle sedie”. Un pullulare di centinaia di sedute, fra scarti e avanzi, malamente accatastato e abbandonato sul retro di uno dei magazzini, ormai inutilizzato.

Si tratta di materiale che andrebbe smaltito e che, da mesi invece, sosta lì dove non dovrebbe, ma che nulla è a confronto dell’“ecomostro” che, a detta degli stessi lavoratori, potrebbe essere, se non adeguatamente smantellato (operazione che costerebbe 2 milioni di euro) l’impianto di cromatura, situato all’interno di uno dei capannoni, prossimi agli uffici amministrativi.

Un impianto estremamente complesso, ormai fermo da un paio di anni, e spento dallo scorsa estate da quando l’addetto alla sua manutenzione è andato in pensione.

Come spento è anche il sistema di aerazione che dovrebbe garantire il cambio dell’aria e la pulizia dell’ambiente dai gas prodotti dalle vernici contenuti nelle vasche (una settantina) che compongono lo stesso impianto di cromatura, vista l’elevata presenza di nichel e soprattutto di cromo, elementi potenzialmente nocivi qualora dovesse verificarsi una loro fuoriuscita.

Fatto che preoccupa l’amministrazione comunale, nonostante si sia già cominciato a bonificare alcune vasche. Un’operazione, di cui, stante l’inerzia dell’affittuaria (dovuta alle difficoltà finanziarie in cui versa Ikf) gli organi del concordato preventivo Ame hanno ritenuto opportuno occuparsi direttamente, affidando ad una società specializzata nel trattamento di rifiuti pericolosi l’incarico di provvedere all’aspirazione e allo smaltimento dei liquidi presenti nelle vasche dell’impianto e nelle vasche di decantazione delle acque di pulizia.

L’operazione, che prosegue a più riprese, dovrebbe scongiurare quei rischi ambientali che sarebbero potuti essere causati da un impianto non più utilizzato da Ikf, alla quale verranno addebitati interamente i costi sostenuti dalla procedura. Di certo, l'attenzione dell’amministrazione comunale per l'impianto di cromatura fermo, definito dallo stesso sindaco Francesconi, potenzialmente “una bomba ecologica” per il territorio, è ovviamente di massima allerta.

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