Abusi su una minore: condannato a nove anni
La sentenza del gup nei confronti di un 26enne carnico accusato dei reati di violenza sessuale, privata e atti osceni in luogo pubblico

Si è reso protagonista di diverse vessazioni di tipo fisico, psicologico e sessuale ai danni di una ragazza minore. Per questo un 26enne carnico è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Udine, Roberta Paviotti, al termine del rito abbreviato, a 9 anni e 2 mesi di carcere.
Le accuse nei suoi confronti erano di violenza sessuale, atti osceni in luogo pubblico e violenza privata. Il gup ha anche disposto, a suo carico, il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati abitualmente da minori, di svolgere lavori che prevedano un contatto con minori e l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti.
L’uomo, difeso dall’avvocato Stefano De Rosa, è già detenuto per altra causa nel carcere di Tolmezzo. La Procura, ricostruendo la sua condotta, gli ha addossato la responsabilità almeno per quattro episodi.
I primi due risalgono al 2022 e riguardano il territorio di Tolmezzo: in un primo caso il 26enne, nei pressi della stazione delle corriere, metteva in atto azioni di autoerotismo davanti alla minore coinvolta nel procedimento come parte offesa. La stessa ragazzina, studentessa, che qualche tempo dopo veniva costretta a spogliarsi e a restare a petto nudo dall’uomo, sempre nella zona della stazione tolmezzina, dovendo assistere a nuovi atti di autoerotismo.
L’accusa più grave tra quelle rivolte all’uomo è quella di violenza sessuale, consumatasi nel maggio 2023 nell’area pedemontana. Il 26enne, nonostante un foglio di via emesso dal questore di Udine gli impedisse di tornare nel capoluogo carnico, si diede appuntamento con la ragazza, ancora minorenne, facendole delle avances piuttosto esplicite e chiedendole di avere un rapporto sessuale. Nell’occasione era presente anche un altro ragazzo, allontanatosi poco dopo (nonostante la richiesta di non lasciarla sola da parte della giovane). Di fronte al rifiuto di lei, l’uomo prima la costringeva a scambiare un bacio sulla bocca, poi, denudandosi, la spingeva con la violenza a praticare un atto sessuale.
Il gup ha ritenuto coerente e credibile il racconto fatto dalla parte offesa, motivato dal bisogno di liberarsi dal peso della violenza subita e senza alcun intento vendicativo. Non solo, ha motivato il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche in ragione del fatto che l’imputato non ha ammesso, né al momento dei fatti, né nel corso del procedimento, il disvalore delle sue condotte. Non solo, ha anche disatteso i provvedimenti dell’autorità giudiziaria e di polizia, violando in più occasioni il foglio di via obbligatorio che gli impediva di tornare a Tolmezzo.
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