Sina, firmata a Roma la cassa integrazione Addio pure all’Icap

Via libera alla cassa integrazione straordinaria per Sina spa. L’accordo è stato firmato ieri al ministero del Lavoro tra azienda e sindacati e rende possibile l’attivazione dell’ammortizzatore...

Via libera alla cassa integrazione straordinaria per Sina spa. L’accordo è stato firmato ieri al ministero del Lavoro tra azienda e sindacati e rende possibile l’attivazione dell’ammortizzatore sociale per tutti i circa 180 dipendenti impiegati nelle sedi di Pordenone, Sacile, Spilimbergo, Mestre e Portogruaro, grazie ai 2,2 milioni di euro di investimenti che il Gruppo dispiegherà tra il 2013 e il 2014. Gli obiettivi di Sina richiamati nell’accordo riguardano la chiusura di Icap su via Nuova di Corva a Pordenone (che cessa di essere un’azienda autonoma) con il trasferimento presso la cittadella dell’auto di viale Venezia con i marchi Fiat, Kia, Nissan, Alfa Romeo, Lancia, Dahiatsu, Subaru. La realizzazione di un nuovo magazzino ricambi ed una nuova carrozzeria, l’ammodernamento e il riassetto degli show room, e l’impegno a migliorare la flessibilità organizzativa, l’organizzazione delle concessionarie e delle officine e l’aumento dell’efficienza.

La riorganizzazione di Sina individua anche venti esuberi sui 173 dipendenti, che verranno gestiti con strumenti soft. No, dunque, ai licenziamenti, sì ad un piano incentivato di mobilità e anche all’utilizzo di opportunità di ricollocazione presso altre aziende del territorio dello stesso Gruppo, la possibilità di novazione del rapporto di lavoro, la trasformazione di contratti a tempo pieno in contratti a tempo parziale e da full time a part time. Previsto anche il ricorso ai servizi di politica attiva presso la Regione che possano favorire la ricollocazione. La mobilità volontaria, che si apre in questi giorni per chiudersi a fine anno, riguarda una decina di lavoratori. Coloro che, entro il 31 dicembre, intendano lasciare l’azienda, e possiedono caratteristiche tali da maturare, durante la permanenza in mobilità, del diritto alla pensione, potranno beneficiare un importo mensile di 380 euro per ogni mese di permanenza in mobilità. Per i lavoratori che invece non hanno le condizioni contributive per accede4re alla pensione, l’importo complessivo lordo minimo sarà di 5 mila euro.

Il piano di intervento con la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione, durerà due anni, da aprile 2013 ad aprile 2015, e prevede la sospensione a zero ore e la rotazione del personale che verrà attuata tenendo conto delle esigenze aziendali e delle mansioni. I lavoratori in cigs a zero ore matureranno integralmente la 13^ mensilità e, se lo richiederanno, potranno ottenere un’anticipazione fino al 50% del tfr maturato e accantonato in azienda.

«E’ un accordo positivo - commenta Gianni Piccinin della Fim Cisl - perché garantisce i posti di lavoro. La disponibilità dell’azienda di arrivare ad un’intesa che consenta l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per due anni è stato ovviamente un elemento importante. Ora speriamo che il mercato determini condizioni tali da assorbire tutti gli esuberi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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