Siccità, in Fvg compromesso il raccolto della soia
Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri lanciano l’allarme: «La situazione è peggiore rispetto al 2003, dobbiamo fare i conti con una situazione che ci mette in grave difficoltà»

UDINE. «L’unica cosa che possiamo fare adesso è la danza della pioggia». Allargano le braccia e scuotono la testa tutti i rappresentanti delle principali organizzazioni agricole del Friuli Venezia Giulia - Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri - riunitisi nella mattinata di giovedì 28 luglio a Udine, nella sede del Consorzio di Bonifica, per fare il punto della grave situazione della siccità e del suo impatto sulle coltivazioni.
«La situazione è peggiore rispetto al 2003 - ha detto la presidente del Consorzio di Bonifica della pianura friulana Rosanna Clocchiatti -. Siamo considerati la regione più piovosa d’Italia, ma dobbiamo fare i conti con una situazione che ci mette in grave difficoltà».
A soffrire di più, al momento, è la coltivazione della soia il cui raccolto, nelle aree più colpite dalla mancanza d’acqua, Cividalede e Bassa friulana, potrebbe essere compromesso. Si salveranno, in qualche modo, il mais, gli ortaggi e la frutta, anche se con quantitativi inferiori alla media. «È necessario lavorare in prospettiva di medio termine - hanno concordato i convenuti - cambiando metodi di irrigazione e probabilmente anche tipologie di coltivazioni».
L’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Zannier ha assicurato il massimo sostegno della Regione. «Solo nel 2022 - ha dichiarato - abbiamo stanziato 18 milioni di euro per la realizzazione dei bacini di contenimento dell’acqua. Molto altro si potrà fare grazie ai fondi del Pnrr, dobbiamo programmare adesso per raccogliere i frutti nel medio termine ed evitare fasi di emergenza come l’attuale».
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