«Siamo vicini ai Casamonica» e si prendono la Mercedes

«Siamo vicini ai Casamonica (il riferimento è al noto clan criminale attivo nella zona di Roma), se non fai quello che ti diciamo ti faremo del male e non vedrai più la tua famiglia». Con questa minaccia due nomadi residenti a Udine, un 26enne e una ragazza di 27 anni, sono riusciti a farsi consegnare una Mercedes Glk cabrio da un giovane residente nel Piacentino che l’aveva messa in vendita on-line per quasi quarantamila euro. Ed entrambi, al termine di una complessa indagine portata avanti dalla Guardia di finanza di Piacenza sotto la direzione della Procura di Venezia e in particolare del pm Giorgio Gava.

È successo all’inizio del 2020. La vittima, con il ricavato della vendita di quell’auto, avrebbe voluto avviare una piccola attività commerciale. E invece per lui è cominciato un calvario. Tanto che solo di recente è rientrato in possesso della sua auto grazie all’intervento delle Fiamme gialle del Gruppo di Piacenza guidate dal tenente colonnello Luca Elidoro.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, il giovane piacentino aveva messo in vendita la macchina su un sito di annunci gratuiti e poco dopo era stato contattato da un signore dai modi gentili residente nel Padovano. Accordandosi con lui, il ragazzo ha fissato un incontro a Noale, in provincia di Venezia, ma si è trovato di fronte il 26enne e la 27enne. Quest’ultima ha dichiarato di essere titolare di una concessionaria di auto di Verona. Ma di fronte alla richiesta di pagamento, i due sono passati alle minacce, includendo, come detto, anche il riferimento ai Casamonica. Il venditore a quel punto, temendo per la propria incolumità, ha firmato il passaggio di proprietà senza ricevere alcuna somma di denaro. Resosi conto di non poter gestire la situazione da solo, il piacentino si è rivolto ai finanzieri della Tenenza di Castel San Giovanni. I militari hanno scoperto che i due nomadi udinesi – nullafacenti e sconosciuti al Fisco – avevano rivenuto l’auto a un altro nomade residente a Udine, poi denunciato per ricettazione, a un prezzo apparente di 3.900 euro attraverso la concessionaria di Verona che negli ultimi 5 anni, come è stato accertato, ha movimentato più di un milione e mezzo di auto in compravendite di auto, senza mai dichiarare alcunché. —

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