Si rompe un femore a 94 anni «Non l’hanno ancora operata»

Sono passate 48 ore e, nonostante l’urgenza certificata dalle linee guida, l’operazione al femore non è avvenuta. Lei, una signora di quasi 94 anni, è in ospedale da giovedì sera. E da allora per i figli è iniziata un’odissea, fatta di chiamate, mail, passaggi in ospedale: «Un muro di gomma».
«Mia mamma ha quasi 94 anni – racconta il figlio, Silvano Tius – e ha un’afasia. Per comunicare si è inventata un nuovo idioma, che noi figli siamo riusciti a capire, ma che dubito i sanitari possano intendere. Ora è in ospedale, da sola e probabilmente a digiuno in attesa dell’intervento». Giovedì sera la caduta in casa, il femore rotto e il ricovero. «Noi non siamo potuti andare con lei per i protocolli Covid – prosegue il figlio –. È stata ricoverata in cardiologia perché in ortopedia non c’era posto. Venerdì mattina ci siamo recati a firmare le carte e a parlare con l’anestesista in vista dell’intervento, programmato in giornata». Inizia l’interminabile attesa, nessuna comunicazione. Parte un giro di telefonate ai due reparti: «Alle 20, grazie a infermieri gentili, capiamo che non è stata operata. Riesco a parlare con il medico di turno: l’indomani, cioè oggi, sarà sabato per cui saranno garantite solo le urgenze. Ma mia madre dovrebbe essere tra quelle». Alle 10 di ieri il figlio è tornato in ospedale: in reparto non sapevano nulla. Dopo telefonate a vuoto alla direzione generale e sanitaria – «Che nel fine settimana sono chiuse!» – e mail, nuovo contatto con un medico, che però non potrà dare rassicurazioni. Passano le ore, nessuna notizia. Ieri sera «ancora nulla, sono prostrato ed esausto». Oggi è domenica. L’attesa prosegue. —
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