Si getta nel vuoto, preso per il bavero e salvato

Carabiniere riesce ad afferrare un uomo che si era buttato dal ponte del Torrione. Il militare dell’Arma l’ha sollevato ed è riuscito a trascinarlo sopra il parapetto

GORIZIA. Un salvataggio da film. Con il più classico dei “lieto fine”. Voleva farla finita. E aveva scelto un modo spettacolare per quello che sarebbe dovuto essere il suo ultimo gesto. Un 37enne di Gorizia, con alle spalle storie di disagio, aveva chiamato il 112 (il numero di emergenza dei carabinieri) per comunicare l’intenzione di gettarsi nell’Isonzo dal ponte del Torrione.

Il fatto si è verificato l’altra sera quando su Gorizia imperversava l’ennesima perturbazione temporalesca. Alla centrale operativa dei carabinieri è giunta, dunque, la telefonata del disperato che, forse in cerca di una parola di conforto, forse spinto dal desiderio di attirare verso di sé l’attenzione, aveva manifestato l’intenzione di gettarsi nelle fredde e impetuose acque dell’Isonzo ingrossato dalle recenti piogge.

Immediatamente sono state mobilitate le pattuglie in servizio perlustrativo del comando compagnia: la più vicina era composta da un maresciallo e da un brigadiere effettivi presso la stazione Gorizia principale. I loro nomi vengono tenuti rigorosamente riservati dai vertici dell’Arma per evitare personalismi ed esaltazioni dei singoli.

Ebbene: i due sottufficiali, in pochi istanti, hanno raggiunto con l’auto di servizio il ponte e hanno individuato immediatamente il giovane disperato trattenuto al telefono dall’esperto operatore di centrale. Scesi con circospezione dal veicolo, i militari hanno osservato con attenzione, a distanza di qualche metro, l’aspirante suicida che si trovava nei pressi del parapetto.

Notata l’intenzione di superare il corrimano, il maresciallo, con uno scatto fulmineo, è riuscito a raggiungere il disperato che, superato il rialzo con un balzo felino, si era lasciato cadere nel vuoto.

Come in un film, il sottufficiale è riuscito, con la sola forza del braccio sinistro, ad afferrare il 37enne per il bavero del giubbino e, facendo leva sulla gamba e reggendosi sulla ringhiera con il braccio opposto rischiando di venire trascinato di sotto, l’ha sollevato di peso riportandolo (praticamente illeso) al di qua del parapetto.

Non pago di quanto fatto il maresciallo dei carabinieri è salito a bordo dell’ambulanza, sopraggiunta nel frattempo, e si è sincerato che l’uomo, in evidente stato confusionale, potesse essere condotto al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” senza provocare danni a se stesso o al personale sanitario.

Soltanto a fine turno di servizio, ultimata la compilazione degli atti relativi all’intervento, il maresciallo si è diretto a sua volta al nosocomio goriziano dove gli è stato diagnosticato uno stiramento al braccio sinistro, evidentemente provocato dalla resistenza muscolare prodotta per trattenere l’aspirante suicida. Davvero una bella pagina scritta dall’Arma di Gorizia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto