Si è spento Mario Prezioso, il farmacista pioniere del volo

Pordenone: era il pilota più anziano d’Italia e avrebbe compiuto 91 anni a settembre. A 80 anni aveva volato con le Frecce tricolori

PORDENONE. Ci sono vite che per raccontarle non basterebbe un libro. Ci sono voli che nascono idealmente per non finire mai. Mario Prezioso, fino alle 14 di questo venerdì pomeriggio, ha incarnato entrambi i concetti.
Storico farmacista di Pordenone, alla San Lorenzo di viale Grigoletti, è stato fra i pionieri del volo e ha solcato i cieli fino a 89 anni, tanto da “laurearsi” pilota più anziano d’Italia.

Solo una caduta e la frattura di due vertebre, che l’avevano ridotto in carrozzina, ne avevano fiaccato lo spirito. Ma non del tutto. Issato dagli amici, continuava a volare, grazie al comandante Gianluca Rossi dell’Aeroclub della Comina, sulla “sua” Madonna di Castelmonte, nel Cividalese, con la quale aveva un rapporto speciale. A parenti e amici aveva confidato di averle chiesto un ultimo desiderio, una morte serena. Desiderio esaudito in ospedale a Pordenone, dove era ricoverato da qualche giorno. Lunedì pomeriggio alla chiesa di San Lorenzo, a Roraigrande, in orario da definire, l’addio.

Ma adesso ci spostiamo a Treviso, al 2 settembre 1925, quando comincia la storia di Mario Prezioso. Diplomatosi farmacista nel 1947, esercita prima a Vigo di Cadore, poi a Udine, dove abita in via Tiepolo. Si sposa e da questo amore nascono tre figli: Anita, psicologa e farmacista (oggi è lei a condurre, col nipote Gianpiero, la farmacia di Rorai), Antonio, dipendente della Regione a Udine, e Irma, insegnante elementare oggi in pensione.

Nel 1967 il trasferimento a Pordenone, dove fissa la sua residenza al civico 71 di viale Grigoletti. Lì accanto sorge la farmacia San Lorenzo, dove comincia un lungo percorso professionale sfruttando la lunga esperienza nel settore erboristico.

Ma è per il volo che batte il cuore di Mario Prezioso. Inizia a volare, fra i primi in Italia, con un rudimentale deltaplano (ala Rogallo) da lui acquistato in Francia nel 1974. Con altri appassionati costituisce la Federazione italiana volo libero, che presiede per 6 anni, ma l’attività di volo col deltaplano viene vietata. Lui non molla. Su suo interessamento con l’allora ministro dei Trasporti Balsamo, grazie al senatore Pacini, di Lucca, nasce la legge 106 del 1985 sul volo da diporto sportivo. Il regolamento d’attuazione è frutto dell’impegno del ministro friulano Santuz.

Tutti coloro che decollano e atterrano, da qualsiasi aeroporto civile italiano, gli devono qualcosa.
Mario Prezioso continua a volare, col moto aliante, con l’aliante, col deltaplano a motore, nel suo volo libero. Ottiene ogni tipo di diploma e riconoscimento, dal Tissander al Colibrì, partecipa con successo a gare nazionali e internazionali. Istruttore ed esaminatore Vds, diventa consigliere per il volo a motore all’aeroclub La Comina di Pordenone.

A 80 anni lo invitano le Frecce tricolori: il pilota che gli offre il “giro” lo fa anche pilotare. Poi gli ultimi anni con la storica compagna Regina Piccinin, parrucchiera in vicolo delle Acque. Un aneddoto per chiudere. Mario Prezioso non è stato “solo” farmacista e pioniere del volo. E’ stato anche partigiano: il “comandante Pancrazio”. A salvargli la vita fu il padre dell’attuale professore universitario a Udine Hans Kitzmüller. Il genitore del docente germanista era un interprete delle SS e quando, nel carcere di via Spalato, si accorse che Prezioso era nella lista dei papabili deportati nei campi di concentramento, convinse i tedeschi a soprassedere. Ne valse la pena.

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