Si è spento il grande sorriso di Matilde: aveva 11 anni, da due combatteva contro un tumore

Ha chiuso i suoi grandi occhi scuri, profondi e si è addormentata per sempre. Matilde Ventura, 11 anni e il coraggio che solo i bambini hanno davvero, è mancata nella sua casa, a Pordenone, dove la famiglia aveva scelto – sotto il controllo dell’area giovani del Cro e dello staff del dottor Maurizio Mascarin – di accompagnarla fino alla fine.
Il tumore le era stato diagnosticato due anni fa, dopo la prima comunione, l’aveva portata a un’operazione d’urgenza nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Udine e poi alle terapie al Cro di Aviano.
Un peso, il suo, che anche solo da pensare è troppo grande, per un bambino di quell’età. Eppure Matilde non si lamentava mai, ha affrontato il dolore con la forza necessaria a proteggere chi l’amava, ha vissuto la speranza che l’ha messa a nudo davanti ai coetanei chiedendole in cambio i suoi bellissimi capelli e poi di nuovo ha scalato la salita che la malattia le ha ripresentato, dalla scorsa estate.
Matilde progettava di diventare un medico, una pediatra, scriveva parole che sono destinate a rimanere e a ricordare a chi l’ha incontrata quanto senso ci sia stato nella sua giovane vita. Come il tema in cui, a dicembre 2019, aveva raccontato “Il pomeriggio più bello della mia vita”, ovvero quello trascorso al Cro, con il cantautore Marco Anzovino, per incidere la canzone “Sei con me”.
«Quando sono lì sono felice – scriveva Matilde – capisco che è vero che ho sofferto, ma vicino a me ho sempre trovato delle persone che mi vogliono bene e che hanno sempre cercato di aiutarmi nei momenti difficili». E il segreto della forza speciale che Matilde aveva e trasmetteva agli altri, forse, era proprio questo, l’amore immenso delle persone che hanno camminato al suo fianco. Mamma Elisabetta e papà Davide, i genitori che tutti i bambini dovrebbero avere, non hanno mai smesso di sorridere con lei e per lei, anche quando la luce ha iniziato a spegnersi. Persone speciali come il fratellino Giorgio, i nonni e Vittorio, l’amico del cuore della bambina, il compagno che tutti vorrebbero accanto nei momenti difficili, ma che pochi hanno la fortuna di incontrare. E poi la famiglia unica dell’area giovani del Cro, professionisti che hanno dato valore a ogni giorno della vita della bambina.
Matilde non c’è più – il funerale si terrà lunedì alle 10 nel duomo concattedrale di San Marco – e anche solo pensarlo è un dolore troppo grande, impossibile da accettare. Ma come scriveva lei, e come ha dimostrato a chi l’ha conosciuta, «impossibile è solo una parola»
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