Si è spento Daniel, il giovane-coraggio

PRATA. Dopo un calvario lungo quasi otto anni, è mancato Daniel Coral, 25 anni. Tutta la comunità di Prata si è stretta accanto ai genitori: Daniel era conosciuto e molto amato. Tutti speravano riuscisse a vincere la battaglia contro la malattia, invece il suo corpo stanco non ce l’ha fatta a superare l’ennesima infezione.
Una diagnosi terribile. Sino a otto anni fa Daniel era stato un ragazzo come tanti. Viveva con la famiglia a Prata e frequentava l’istituto di agraria a Piavon di Oderzo, quando, nel 2007, giunsero le prime avvisaglie del male.
A seguito di un banale infortunio, una botta al collo che non voleva riassorbirsi, aveva iniziato a fare numerose visite, sino alla diagnosi arrivata nel gennaio 2008: linfoma di Hodgkin.
Da lì è iniziato un calvario di infezioni, meningiti, terapie e interventi chirurgici, una lotta difficile e disperata per la sopravvivenza, sino all’ultima crisi.
«Era stato ricoverato in ospedale a Pordenone il 29 aprile per un’infezione – ricorda il fratello Manuel – Il suo organismo era debole e non è riuscito a superarla. In questi anni ha continuato a combattere la malattia con tutte le sue forze e quando stava bene rifiutava la pensione di invalidità e andava a lavorare. Voleva vivere e non pesare sugli altri. Per due anni è stato custode dei cimiteri di Prata e Ghirano. Nel tempo libero è stato consigliere nel direttivo della Pro loco San Simone».
Lotta per la vita. La malattia si è portata via Daniel un po’ alla volta, con terapie sempre più aggressive, perdendo l’uso delle gambe e soffrendo molto a causa dei dolori. Eppure sono in tantissimi a testimoniare come andandolo a trovare per fargli forza, fossero loro stessi ad uscire dalla stanza più sereni e più forti.
Daniel aveva scritto un libro dal titolo “Io vincerò”, in cui raccontava la sua storia dal momento della scoperta della malattia alla battaglia portata avanti sino al 2012 e negli ultimi anni lo aveva presentato in diverse sedi pubbliche.
«Il cancro è come un fulmine a ciel sereno: colpisce chi vuole, quando vuole. L’importante è sconfiggerlo, facendogli capire chi comanda – scriveva Daniel nel suo libro – È lui l’intruso, non siamo stati certo noi a chiamarlo. Quando arriva, però, non è così facile e nell’arco di un istante la nostra vita cambia completamente. Cambia la nostra persona: da sani quali eravamo, d’improvviso ci viene diagnosticato un male che muta la nostra condizione in malati».
Con il suo libro, Daniel ha finanziato l’Ail di Pordenone e l’area giovani del Cro di Aviano: ha fatto donazioni anche alla fondazione Biasotto.
Domani i funerali. Daniel Coral lascia la mamma Anna Maria, il papà Enrico, il fratello Manuel, la nonna Maria e la ragazza Alessandra. Questa sera, alle 20, sarà recitato un rosario nella chiesa di Prata, dove domani alle 16 verranno celebrati i funerali. Per volontà di Daniel non fiori ma eventuali offerte: saranno devolute all’Ail di Pordenone.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto