Si è spenta Raffaella Pascutti, storica vivaista di Lavariano

L’ultimo saluto alle 63enne che da anni gestiva la fioreria di via Mortegliano. Il ricordo: straordinarie la sua generosità e la sua disponibilità, era un riferimento

MORTEGLIANO. «Quando il seme cade nella buona terra dà frutto buono»: nessuna espressione come quella proferita dal celebrante don Stefano ha descritto in modo così appropriato la vita e la personalità di Raffaella Pascutti Lucca, che Lavariano ha salutato con commozione per l’ultima volta ieri nella parrocchiale.

Tantissimi anche da fuori del Comune di Mortegliano hanno voluto dare testimonianza di stima e rimpianto per la 63enne che un male incurabile ha strappato agli affetti familiari e a una vita attivissima nel lavoro di fiorista e vivaista. La Fioreria Raffaella che si affaccia su via Mortegliano e porta appunto il suo nome, il relativo vivaio e il servizio di giardinaggio, con sede in paese, sono realtà che da 25 anni hanno visti impegnati in sinergia lei e il marito Roberto Lucca, il cognato Gianni Lucca – titolare di Dimensione giardino – e altri componenti delle due famiglie.

Ma Raffaella era una colonna, sia per la immensa dedizione alla famiglia che per la capacità di organizzazione e le idee innovative nell’attività floristica. Colpita dal male tre anni fa, ha affrontato con coraggio le pesanti conseguenze e le cure, restando al suo posto di lavoro quasi fino all’ultimo.

«Raffaella – dice il compaesano Erminio Polo, interpretando i sentimenti dei lavarianesi – era di una generosità e disponibilità straordinaria. In occasione di eventi collaborava posizionando gratuitamente addobbi floreali, per abbellire i contesti e i luoghi delle iniziative paesane: era un riferimento per la comunità e per le associazioni. Lavoratrice instancabile, al mercato di Naturalmente Lavariano, ogni secondo sabato del mese, non mancava col suo chiosco fornitissimo di fiori e piante di qualità».

La piangono oltre a Roberto, i figli Denis, che vive con i genitori, e Manuel, quest’ultimo sposato ma residente sempre in paese, i nipoti e i parenti, ai quali tutti don Stefano ha rivolto parole di conforto nella fede, anche facendo riferimento al mistero pasquale della morte e resurrezione di Cristo che si celebra in questi giorni.

Raffaella non aveva avuto tutte le fortune nella vita, avendo anche subìto il dolore per la perdita, anzitempo, di un fratello e una sorella, ma mostrava che nella sorte avversa bisogna reagire con l’impegno del bene. Una mamma attenta e dedita, un’imprenditrice laboriosa e capace, una concittadina disponibile: il suo sorriso gioioso e sempre incoraggiante non sarà dimenticato.

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