Shoah, poesie per non dimenticare

Consegnati i premi del concorso letterario per gli studenti della Valle

RESIA. Autorità e cittadinanza hanno reso omaggio alla memoria di quanti dai campi di concentramento nazisti non hanno fatto ritorno ed a coloro che hanno sofferto nei lager. Sono nove le vittime della Val Resia. Momenti di riflessione sono stati vissuti, durante la premiazione del Premio letterario per studenti della Valle, dedicato a Luigi Clemente e Antonio Coss, che, internati nel gennaio del 1945, non hanno potuto fare ritorno. Il concorso, istituito da Maria Clemente, originaria di Resia, al fine di onorare le vittime della Shoah e ricordare il padre Luigi, che con l'amico Antonio Coss fu internato nei lager tedeschi, è nato con l'obiettivo di non dimenticare, di trasmettere il ricordo degli eventi drammatici.

La commissione giudicatrice ha ritenuto di premiare nella prima edizione del concorso, due lavori, due poesie. Quella di Khaterina Beltrame e Cristiano Valente, della Scuola primaria che recita: “Uomini scheletrici cammina in fila allineati. Visi smarriti, sguardi persi, occhi sbarrati. Voci silenziose.... tutto tace e nell'aria si avverte tristezza e malinconia”. Mentre, per la scuola Secondaria di primo grado è stata scelta la poesia “Per non dimenticare”, di Emanuele Madotto: “Un ultimo al Canin sguardo or prima di salir su quel treno maledetto che andava a passo di leopardo. Oscura era la carrozza ed io ero seduto nel fieno. Notte dopo notte trascorreva il viaggio ora il treno rallenta e si ferma, noi tutti ci facciamo coraggio ammutoliti e convinti di andare verso una caserma. Numeri ci hanno tattuato sul braccio. Imbracciavano i nemici fucili e pistole, ma io sono stato gettato come un vecchio straccio. Arrivano! Arrivano! La libertà non è un'eresia libera e con tanto coraggio eppure non tornai mai nella mia Val Resia».

Alla giornata del ricordo è intervenuto anche Bruno Fabretti, che ha vissuto nei campi di Dachau, Neuengamme, Bergen Belsen e Buchenwald.

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