Sgarfare? «Origine longobarda per la parola perfetta nella cura di Gigi»

Udinese, il tormentone nato dalle affermazione di Delneri. Il professor Vicario, presidente della Filologica friulana, rivela dove è nato il termine usato dal tecnico di Aquileia
Udine 29 ottobre 2016 sgarfiamo con le miss al mv Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO
Udine 29 ottobre 2016 sgarfiamo con le miss al mv Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO

UDINE. Gigi Delneri lo ha detto con naturalezza, «andiamo a sgarfare», come avrà fatto altre mille volte parlando con amici e parenti, ma traslato nel mondo calcistico è diventato dopo la vittoria di Palermo un vero e proprio tormentone.

Ma da dove arriva il verbo “sgarfà”? Federico Vicario, presidente della Società Filologica Friulana, e grande appassionato dell’Udinese ne ha fatto un’analisi, che garantisce che si tratta di un termine esclusivamente friulano.

«Etimologicamente deriva da una parola longobarda, che risale al verbo “skraffen”, che significa “graffiare”. In italiano esiste un termine con una radice simile, “graffio”, che significa “uncino”, ma “sgarfà” si ritrova solamente nella lingua friulana».

Qual è il suo significato esatto?

«Propriamente si definisce “sgarfà” il gesto che fanno gli animali da cortile quando raspano con le zampe dotate di unghie il terreno. Il significato traslato, invece, riporta a “frugare”, “cercare", “rovistare”. Di “sgarfà”, poi, esiste una forma ulteriore, “sgarfà fur”, che significa “cercare e riuscire a trovare”».

Professor Vicario, questo verbo è diffuso in tutto il Friuli, o si ritrova in particolare in una zona geograficamente ristretta?

«Il termine è diffuso in tutto il territorio friulano, e in maniera esclusiva. Potrebbe esserci un termine simile in Cadore, derivante dal ladino dolomitico, ma non ho certezze in questo senso. La curiosità sull’etimologia di questo verbo è che sia di origine longobarda, e siamo di fronte a un esempio di parole friulane che hanno questa radice. Si tratta di un termine che connota bene una comunità inserita nel proprio contesto locale. Nelle zone di varietà veneta, come il pordenonese, Grado o Trieste, e nelle aree a contatto con il Veneto, si può trovare la variante “sgarfar”».

"Andiamo a sgarfare", la frase di Gigi Delneri finisce sulle magliette

Gigi Delneri è un friulano e ha utilizzato un termine che conosce bene e che utilizza normalmente, ma in passato allenatori e giocatori “stranieri” hanno più volte lanciato messaggi ai tifosi in friulano: dal “Stin calmuz” di Guidolin, al “Busse i fruts” di Zico, al “Frut furlan” di Stramaccioni. Che significato ha, secondo lei?

«È un modo per riconoscersi in una comunità, nella sua identità e cultura. La squadra dell’Udinese fa parte di tutto questo e della personalità della regione. Sono azioni che rinforzano questi legami e che fanno sentire a casa attraverso il richiamo a valori precisi tipici di questo luogo. Leggo questo in termini positivi».

Professore, oltre ad essere presidente della Filologica, lei è anche un tifoso. Come giudica l’arrivo di un tecnico friulano, che ribadisce spesso le sue origini, alla guida dell’Udinese?

«È un valore aggiunto che serve per identificare la squadra con la sua comunità. Delneri non è un bravo allenatore solo perché è friulano, intendiamoci, ma le sue origini gli danno qualcosa in più in questo caso. Personalmente ho apprezzato molto anche il gesto della società, che allo stadio ha apposto scritte bilingui, friulane e italiane. Sono ulteriori elementi che legano la squadra al suo pubblico, che parla la marilenghe più di quanto si possa pensare».

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