Sgarbi: "Il Pordenone è il pittore dei due mondi"

PORDENONE. Vittorio Sgarbi e Giovanni Antonio de’Sacchis. Un binomio diventato inscindibile nell’immaginario dei pordenonesi dopo la lectio magistralis a Pordenonelegge, con annesse polemiche, di cui nel 2014 fu protagonista lo storico dell’arte ferrarese, da sempre grande estimatore del pittore nato in riva al Noncello, considerato ai vertici del Rinascimento: «Che città...: avete “Il Pordenone” e non ci avete mai fatto neanche una mostra».
In seguito alla pepata considerazione di Sgarbi non erano mancate le reazioni polemiche: gli era stata “rinfacciata”, in particolare, la maxi-mostra sul Pordenone allestita nel 1984 ma il cui fulcro espositivo era in effetti collocato a Villa Manin.
Era stato lo stesso Sgarbi, poche settimane dopo, a lanciare allora la proposta di un grande evento espositivo da organizzare finalmente nella città natale del de’ Sacchis. «L’idea – aveva precisato – è di raccogliere le opere del Pordenone assieme ad altre dei grandi dell’epoca.
Una mostra che diventi un’occasione per venire in città». Il progetto sembrava già in fase di avvio e Sgarbi ne aveva parlato con il presidente di Unindustria Michelangelo Agrusti, ma poi non si era arrivati a un risultato concreto.
A distanza di più di due anni la macchina organizzativa per l’allestimento di una grande mostra sul Pordenone sembra finalmente essersi messa in moto, spinta dall’assessore comunale alla cultura Pietro Tropeano che la scorsa settimana ha dichiarato di ritenere fondamentale la collaborazione del critico e storico dell’arte ferrarese.
Così Sgarbi è tornato a parlare in prima persona del proprio coinvolgimento e dell’impostazione dell’esposizione. «Il mio ruolo? Quello di curatore – ha spiegato al Messaggero Veneto –. Ai tempi in cui si era parlato del possibile progetto, con Agrusti, avevo preparato un piano individuando una quindicina di opere.
Uno studio che ora torna attuale e che potrà essere ulteriormente sviluppato per dar vita alla mostra da allestire il prossimo anno. L’idea è quella di inserire anche opere di altri artisti dell’epoca il cui nome è in grado di fare da traino, attirando più visitatori rispetto al solo Pordenone. Penso a Tiziano, Giorgione, Bellini e Lorenzo Lotto».
«Quanto alle dimensioni della mostra la mia idea è che una trentina di opere potrebbero bastare per un percorso espositivo di qualità – ha sottolineato Sgarbi –, in grado di far risaltare la grandezza del Pordenone, il “pittore dei due mondi”. Perché ha rappresentato il punto d’equilibrio, la cerniera tra il mondo veneto dell’arte rinascimentale e quello toscano. Primo manierista, il Pordenone ha accettato le contaminazioni».
Il concetto del “non solo Pordenone” vale anche dal punto di vista logistico. Il fulcro e cuore pulsante del progetto espositivo pensato da Sgarbi sarà la città natale dell’artista, ma contestualmente saranno valorizzati anche “itinerari” che consentano di far apprezzare autentici tesori come gli affreschi realizzati dal de’Sacchis nelle chiese delle Pedemontana e nel Piacentino.
«A Piacenza e provincia ci sono affreschi meravigliosi nella basilica di Santa Maria di Campagna o a Cortemaggiore – ha ricordato il critico –. Ne parlerò con la Banca di Piacenza e le autorità locali. Ma non va dimenticato che più a Sud ci sono capolavori anche in Umbria, ad Alviano (provincia di Terni ndr). Quanto al Friuli chiaramente sarà inevitabile valorizzare le opere che si trovano nelle chiese della zona».
Non sembra esserci spazio, in questo scenario, per l’ipotesi di una mostra da allestire fuori città, o addirittura negli Stati Uniti come proposto nei giorni scorsi dall’ex assessore Gianni Zanolin.
«A 33 anni dall’esposizione che venne allestita a Villa Manin, è importante che la città di Pordenone possa ospitare una mostra sul suo artista più grande. La sede espositiva? Quella che ha ospitato la mostra dedicata a “Pordenone” Montanari (la Galleria Harry Bertoia, ndr) potrebbe andare bene».
Infine il preventivo di spesa: «Per l’allestimento che ho in mente direi che il budget adeguato è compreso tra i 700 e gli 800 mila euro». Sgarbi ha annunciato che prossimamente sarà in visita a Pordenone per portare avanti il lavoro organizzativo.
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