Settant’anni di storia del Villaggio del fanciullo

L’8 dicembre è una data importante per la Fondazione Opera Sacra Famiglia, che celebra settant’anni di storia. Per ricordare la costituzione del primo nucleo dal quale ha avuto origine l’attuale Centro di formazione professionale, sabato, alle 10.30, nella sede di viale de la Comina 25, sarà celebrata una messa da don Bruno Cescon. Il Centro di formazione professionale, che allora poteva contare soltanto su un semplice laboratorio in cui i ragazzi apprendevano i primi rudimenti delle materie meccaniche, l’8 dicembre 1948 inaugurava i primi quattro padiglioni del Villaggio del fanciullo dando vita a un’opera fortemente voluta dai fondatori. Venne realizzata sugli ampi spazi a nord della Comina, grazie alla generosità di pordenonesi, in particolare del dottor Toniolo, al cospicuo finanziamento americano e al lavoro dei soci e di tanti volontari.
Il Villaggio del fanciullo fu voluto da don Piero Martin per ospitare ragazzi e ragazze orfani, diseredati, sfollati, vittime della guerra e giovani disoccupati per i quali vennero creati cantieri-scuola. Fu una vera manna per le tante persone povere che, senza quella opportunità di imparare un mestiere, non sarebbero riuscite a uscire dalla povertà assoluta nella quale vivevano. Don Piero Martin voleva porre un freno alle difficoltà causate dalla guerra e permettere ai più giovani di aspirare a un futuro migliore insegnando loro un mestiere. Dopo un periodo di rodaggio, da quei primi laboratori - man mano tecnologicamente sempre più avanzati – e da quelle aule sempre più affollate cominciò a uscire un numero crescente di allievi qualificati nei vari indirizzi professionali richiesti dal mercato. —
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