Sertech, un raggio di sole nel panorama dell’edilizia

L’azienda nata in seguito alla chiusura del Gruppo Effe ha già un piccolo utile. Il presidente Carlo Nobile: puntiamo a crescere, radicarci e fare assunzioni

MORTEGLIANO. L’edilizia è uno dei settori che ha sofferto di più la crisi degli ultimi anni: in Fvg sono stati persi 8mila posti di lavoro dal 2007 a oggi, le compravendite di immobili si sono dimezzate in sei anni e c’è stato un ulteriore calo del 16% dei nuovi mutui tra il primo semestre 2013 e lo stesso periodo del 2012.

In un settore in cui la ripresa sembra ancora lontana, c’è però chi ci ha creduto comunque, ha investito personalmente, ha rischiato e ottenuto risultati: parliamo della Sertech di Mortegliano nata nel 2012 su iniziativa imprenditoriale di alcuni ex manager del Gruppo Effe, azienda specializzata in noleggio, vendita e assistenza di macchine da cantiere.

Cento milioni di fatturato con 220 dipendenti, di cui 50 nella sede di Mortegliano, e 15 filiali nel Nord Italia: è l’istantanea del Gruppo Effe nel 2007, di fatto una delle più grandi aziende del settore in Italia.

Nel 2008 inizia la crisi, i grandi cantieri si fermano, i clienti non pagano, le banche non finanziano e la proprietà di allora è costretta suo malgrado a mettere i lavoratori in cassa integrazione, a chiudere le sedi una dopo l’altra, fino ad arrivare al concordato preventivo nel 2012.

«Nonostante il momento terribile per il mercato edile, abbiamo deciso di investire e trasformarci da manager in imprenditori – racconta il presidente Carlo Nobile –. Abbiamo fondato Sertech con l’obiettivo di far rivivere un’azienda che ha fatto la storia del nostro settore e che aveva un grandissimo know-how tecnico e commerciale che non poteva andare completamente perso».

Nel giugno del 2013 Sertech ha ottenuto l’affitto d’azienda di Gruppo Effe (capannone, macchine e contratti di noleggio in essere) e ha chiuso l’anno con un risultato positivo, fornitori e dipendenti (per ora 10 addetti) sempre pagati nei tempi e anche con un piccolo utile in bilancio.

«Abbiamo riallacciato tutte le partnership commerciali con clienti e fornitori e ci siamo aggiudicati la distribuzione in esclusiva per la regione di Komatsu, leader mondiale per le macchine di movimentazione terra. Relazioni, esperienza e affidabilità costruite in anni di lavoro in Gruppo Effe ci hanno reso credibili agli occhi delle aziende costruttrici. Il nostro sogno è quello continuare a crescere, radicarci e riuscire a riassumere tutte le persone che sono ancora in mobilità».

Tutto questo è stato ottenuto senza alcun aiuto finanziario dalle banche che anche adesso, di fronte a un bilancio in attivo, non concedono alcuna linea di credito, fido o anticipo.

«Abbiamo fatto tutto da soli, investendo risorse personali: gli istituti finanziari non danno alcun segno di riapertura dei rubinetti e purtroppo anche dalla Regione non abbiamo finora avvertito nessun interesse, idea o progettualità reale che riguardi il nostro mercato. Possiamo dire che forse il peggio è passato, ma solo perché abbiamo creato una struttura piccola, snella e flessibile che ci permette di sopravvivere in un settore in cui non c’è alcuna fiducia nel futuro e in cui tutti attendono un segnale».

Speriamo che il segno arrivi con il progetto comunitario Fesr 2014-2020 che ha recentemente stanziato 1 miliardo di euro per il rilancio dell’edilizia del Friuli Venezia Giulia: dovrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno fondamentale per il settore che, si stima, può recuperare 17 unità lavorative per ogni milione di euro di domanda aggiuntiva, con vantaggi evidenti sull’intero sistema economico: 1 miliardo nelle costruzioni genera infatti una ricaduta di 3,3 miliardi di euro.

 

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