Serracchiani: basta con la girandola di nomi

UDINE. Debora Serracchiani non intende prendere parte alla corsa sul toto-nome per la guida del Pd. In questa fase un suo passo indietro è quasi obbligato. Sa bene, però, che se Matteo Renzi non dovesse correre per la segreteria del partito, il suo sarà un nome spendibile per il dopo Epifani.
In questo momento, quindi, meglio sostenere pubblicamente la candidatura del “rottamatore”, evitando così di far nascere nuovi mal di pancia all’interno di un Pd ancora provato dopo la reggenza di Pier Luigi Bersani.
«Come ho già detto in passato – ha scritto ieri Serracchiani sul proprio sito internet – anche con i piedi nel Fvg posso e voglio contribuire a creare un’autentica alternativa per il governo nazionale. Credo che per questa sfida il Pd debba mettere in campo i suoi migliori esponenti, primo fra tutti Matteo Renzi. E il mio impegno sarà quello di dare una mano per ottenere questo risultato, non certo per farlo saltare».
Dichiarazioni di responsabilità quelle della presidente Fvg, che non ha alcuna intenzione di essere buttata nella mischia per la conquista della segreteria facendosi tirare per la giacchetta dalle varie correnti del partito. Dopotutto, il leader naturale del Pd sembra essere proprio l’attuale sindaco di Firenze.
«È ovvio – ha continuato Serracchiani – che non sono disponibile a far mettere il mio nome in partite di corrente o in manovre interne di cui a me, e soprattutto ai cittadini, non interessa nulla. Perciò dico: proviamo a fermare le girandole dei nomi, che ora non contribuiscono alla serenità del percorso congressuale del Pd, e tantomeno aiutano il lavoro del governo Letta. Saremo misurati dalla saldezza con cui sapremo dare la nostra impronta a questo governo e contemporaneamente dalla serietà che dimostreremo nell’essere partito che sa fare sintesi, dalle regole congressuali ai grandi temi nazionali. Noi non abbiamo bisogno di tornare indietro di vent’anni come Berlusconi per ritrovare noi stessi – è la conclusione di Serracchiani – ma abbiamo senz’altro bisogno di tirar fuori slancio e coraggio».
La persona giusta per riuscirci, secondo Serracchiani, è Renzi, l’unico in grado di allargare il cerchio del centrosinistra e rifondare il Pd, trainando quel gruppo di persone intenzionate a cambiare le cose. Fermo restando che Serracchiani, rimane sempre a disposizione del partito. «Io ci sono, del resto ci sono sempre stata». Una disponibilità che, nel caso di una nomina a segretario di Renzi potrebbe portarla a ricoprire un incarico nazionale. Non è un mistero che la presidente Fvg goda di molti estimatori all’interno del Pd.
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