Sequestrati centinaia di flaconi di smalto e gel per le unghie: «Pericolosi per la salute»
La Guardia di finanza di Pordenone ha perquisito un punto vendita e un centro estetico, riscontrando un totale di 548 prodotti contenenti chimici inseriti nell’elenco delle sostanze vietate. Una persona denunciata

La Guardia di finanza di Pordenone, nell’ambito di controlli finalizzati alla tutela della salute pubblica e della sicurezza dei consumatori, nei giorni scorsi ha sottoposto a sequestro oltre 500 flaconi di smalti e gel per unghie risultati non conformi alla normativa comunitaria in materia di cosmetici.
Gli interventi, eseguiti dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria, sono stati predisposti in concomitanza con l’entrata in vigore del Regolamento UE 2025/877 dello scorso 1 settembre, che ha inserito due nuovi componenti chimici nell’elenco delle sostanze vietate nell’uso dei prodotti cosmetici immessi sul mercato dell’Unione europea, in quanto ritenuti dannosi per la salute: si tratta del Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (TPO) e della Dimethyltolylamine (DMTA), comunemente presenti in gel e smalti semipermanenti.

I controlli sono stati condotti dalle Fiamme Gialle in un negozio di vendita al dettaglio che aveva in esposizione 186 flaconi e in un centro estetico che deteneva, per il successivo utilizzo, 362 confezioni. All’esito di entrambi gli interventi, è stata riscontrata la presenza del Tpo nei prodotti rinvenuti e, quindi, si è proceduto al relativo sequestro.
Nel primo caso, il legale rappresentante dell’impresa è stato denunciato alla Procura di Pordenone per aver posto in commercio i cosmetici dannosi per la salute, la cui condotta è punita dall’articolo 3 del Decreto Legislativo numero 204/2015. Nel secondo caso, la titolare del centro estetico è risultata ricoprire la veste di distributore e, pertanto, nei suoi confronti è stata contestata la violazione amministrativa prevista dall’articolo 5 del medesimo Decreto, per la successiva applicazione, da parte dell’Autorità competente, di una sanzione variabile da un minimo di 10.000 a un massimo di 50.000 euro.
Le attività svolte testimoniano l’impegno costante della Guardia di finanza nel contrasto alla commercializzazione di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori, soprattutto in settori – come quello della cosmetica – in cui sicurezza e trasparenza sono requisiti essenziali. Quanto sopra si comunica per il diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.
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