Sempre più colf e badanti: tre su quattro sono straniere

In Fvg cresce l’impiego dei lavoratori domestici, l’anno scorso saliti oltre quota 16 mila. L’identikit: quasi tutte donne, la metà arriva dall’Est europeo e dalle Filippine
Una donna con la badante il 21 agosto a Ponterdera. ANSA/STRINGER /DC
Una donna con la badante il 21 agosto a Ponterdera. ANSA/STRINGER /DC

UDINE. In Fvg tre lavoratori domestici su quattro sono stranieri. Stando ai dati dell’Osservatorio dell’Inps, in regione nel 2016 lavoravano 16 mila 500 persone come colf (66%) e badanti (44%), ruoli che sono coperti nel 94% dei casi da donne (15 mila 527).



Se ne è parlato durante il convegno “Domina e il lavoro domestico: come cambia la famiglia”, organizzato in castello a Udine, dall’associazione nazionale famiglia datori di lavoro domestico “Domina”, in collaborazione con Casa del Consumatore e Obiettivo Famiglia Federcasalinghe Fvg, con il patrocinio di Regione, Comune di Udine, Aspic, Rasmus e Federfarma.

Rispetto al 2015, il Fvg è la prima regione per aumento del numero dei lavoratori domestici italiani con un più 5,1%, mentre il trend nazionale cresce dell’1%. Per quanto riguarda invece i lavoratori domestici stranieri, la nostra è l’unica regione – assieme al Trentino Alto Adige – che registra un aumento (più 53, pari allo 0,4%), mentre a livello nazionale i lavoratori stranieri sono diminuiti del 4,3%.

Quasi la metà dei lavoratori domestici stranieri proviene dall’Europa dell’Est (45%), seguono Filippine (8%) e America del Sud (7%). Secondo i dati dell’ Osservatorio sui lavoratori domestici pubblicato dall’Inps nel 2017, i contribuenti nel 2016 sono stati 866 mila 747, -3% rispetto al 2015.

A livello nazionale oltre l’88% è donna e il 44% viene assunto come badante. Quasi la metà dei lavoratori domestici ha un’età compresa fra 45 e 59 anni.

Le regioni che registrano il maggior numero di lavoratori domestici – come ha spiegato ieri la consulente del lavoro Anna Maria Ermacora – sono la Lombardia (con 157 mila 465 lavoratori, pari al 18%), il Lazio (130 mila 414, pari al 15%), l’Emilia Romagna (77 mila 477 pari al 9%), la Toscana (74 mila 474 pari all’8,6%).

Il costo medio va dai 16 mila ai 18 mila euro l’anno. «Ogni anno quasi 3 mila persone si rivolgono ai nostri 21 sportelli Si.Con.Te., dove si incontrano domanda e offerta di badanti, colf e babysitter – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti –. Per i due terzi l’esito della consulenza è l’attuazione di un contratto di lavoro domestico, per la cui stipula forniamo assistenza contrattuale».

Il resto si risolve con una migliore conciliazione con il lavoro femminile (congedi, agevolazioni): sono soprattutto le donne, infatti, a farsi carico in famiglia delle cure ai parenti.

«A Udine la terza etnia più numerosa, dopo rumeni e albanesi, è quella ucraina – ha riportato il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Per lo più donne, che hanno preso il posto dei ghanesi, una volta impiegati in falegnamerie e acciaierie.

Il positivo invecchiamento della popolazione si lega all’urgenza di rispondere ai bisogni di assistenza. Siamo dinanzi a un mutamento demografico mai accaduto finora: quattro generazioni contemporaneamente in vita. A 60 anni accade di occuparsi dei genitori anziani e dei nipotini».

Un’assistenza che deve però essere qualificata, come ha sottolineato l’assessore comunale alle Politiche Sociali Simona Liguori: «Tramite i servizi di prossimità recepiamo l’esigenza di tenere a casa l’anziano, o la persona fragile e malata, non fornendo solo “compagnia”, ma una persona qualificata nella cura della persona. Da poco sono partiti corsi per badanti che si occupano di malati di tumore».

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