Sembrava un centro benessere, ma era un locale “a luci rosse”

PRADAMANO. Da fuori sembrava un normale ufficio, in mezzo ad altre attività economiche. Ma in realtà al primo piano di un capannone che si affaccia sulla strada regionale 56, in corrispondenza della rotatoria davanti all’ipermercato Interspar, il Centro massaggi Rosa nera nascondeva, secondo quanto appurato dai carabinieri, un locale “a luci rosse”.
Ragazze che sulla carta dovevano fare i massaggi, si spingevano ben oltre, rendendolo qualcosa di ben diverso da un centro relax. Dopo un periodo di controlli e appostamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Palmanova, raccolti sufficienti elementi, è scattato il sequestro dei locali disposto dal giudice per le indagini preliminari Daniele Faleschini Barnaba.
I reati contestati dal pm che coordina le indagini, Andrea Gondolo, riguardano la violazione della legge 75 del 1958, meglio nota come legge Merlin, che introduce e persegue i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione e l’articolo 378 del codice penale per favoreggiamento personale.
A quanto pare, dando un occhiata su internet, il centro Rosa nera è presente a Pradamano da diversi anni ed è più volte nominato su siti e chat.
Un paio di anni fa un’attività analoga era finita nel mirino della Guardia di finanza. A fine 2016, infatti, le Fiamme gialle avevano sequestrato un centro in via Pasolini, non molto lontano da quello che in questo periodo è finito nel mirino degli investigatori dell’Arma.
In quel caso le le condotte illecite contestate erano analoghe. L’attività (nel complesso tra il cinema multisala e l’ipermercato) era ben evidente: vetrate completamente oscurate da vetrofanie con colori sgargianti e immagini di massaggi.
Tutt’altro profilo rispetto alla Rosa nera, rimasto per anni indisturbato, nascosti agli occhi di molti ignari passanti, ma a quanto pare, ben conosciuto da chi questi centri è solito frequentare.
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