Sei di Pordenone se... non censuri

Post rimossi e polemiche nel maxigruppo Facebook. Ma ora si va verso la reunion

Un post che ha scatenato un dibattito, una rimozione e accuse di censura nella pagina Facebook “Sei di Pordenone se...” Una iniziativa di successo incappata, giovedì sera, in un contrattempo che ha scatenato polemiche, tra cui quella di censori rivolta agli amministratori del gruppo.

La miccia è stata accesa da un post di critica ad alcune scelte riguardanti il centro cittadino: un messaggio che ha scatenato una serie di interventi con accuse varie. Alla fine gli amministratori hanno deciso di rimuoverlo, ricordando le regole stabilite per il gruppo. Decisione che ha fatto nascere un altro dibattito tra le persone a favore e contro la rimozione.

«Niente di personale - ha spiegato Paolo Marson che, insieme a Manola Girolamo, Ernesto Mazzon, Alessandro Da Re e Elena Barbaro, amministra la pagina fondata da Lorella Brun –, ma qualcuno è andato fuori dello spirito del gruppo». Che, sottolinea, «è quello di accogliere ricordi ed emozioni. Se poi qualcuno vuole parlare di altro si apra una pagina. Noi - ha proseguito Marson, pordenonese di origine ma trapiantato a Verona da 12 anni - ci stiamo mettendo tempo e denaro perché amiamo la nostra città: gestiamo una pagina per chi vuole vivere un momento di piacevolezza e non di contrasto, ricordi ed emozioni». Gli amministratori spiegano che, come già accaduto nel caso di post non ritenuti opportuni, la persona interessata viene contattata in privato e invitata a rispettare le regole del gruppo, indicate a lato della pagina.

Nel caso specifico che ha fatto nascere il dibattito, gli amministratori affermano che «la persona ha pubblicato un post che era anche innocente, ma ha suscitato una polemica che è arrivata alla politica, scatenando commenti di favore o contro». Commenti anche pesanti per cui, alla fine, si è decisa la rimozione. «Qui nessuno usa la tagliola della censura - ha detto ancora Marson -, ma chiediamo solo il rispetto delle regole e dello spirito del gruppo».

Al di là dell’accaduto, gli amministratori invitano a guardare anche ai numeri: 5 mila 500 iscritti in 15 giorni, 60 mila post e 1.800 fotografie pubblicate, molte delle quali inedite. «Dagli Stati Uniti e dalla Nuova Zelanda – ha concluso Marson - abbiamo persone pronte a fare il biglietto per la reunion. Invece ci sono gruppi che sono durati pochi giorni e questo vuol dire che i pordenonesi vogliono fare comunione e non polemiche».

Donatella Schettini

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