Seggio conteso Zanon-Vaccher Il Tar riapre il caso

C’è un posto nell’assemblea regionale in ballo nella disputa al Tar che vede fronteggiarsi il consigliere regionale di Progetto Fvg Christian Vaccher e il primo dei non eletti e collega di lista civica Emanuele Zanon.

A dividerli, sulla carta, sedici preferenze. Ma il geometra Zanon, che ha deciso di ricorrere al Tar, assistito dall’avvocato Francesco Longo, ritiene che tali risultati elettorali non siano corretti e che le preferenze ottenute nelle sezioni elettorali di Maniago siano state trascritte o conteggiate in modo errato. Zanon ha specificato nel ricorso che nei verbali di sezione risulterebbero 117 preferenze anziché le 101 indicate nei dati ufficiali emessi dall’ufficio centrale regionale. Il ricorrente ha scoperto che alla collega di lista Antonietta Felline sono stati attribuiti nel conteggio finale 16 preferenze che nei verbali di sezione invece non risultano. Proprio la stessa differenza di voti fra Zanon (818) e Vaccher (834) indicata nel prospetto riepilogativo sul sito regionale. Se così fosse, Vaccher perderebbe il posto in consiglio regionale e al suo posto salirebbe Zanon. Vaccher, che si è affidato agli avvocati Annamaria De Michele e Donatella Cerqueni, ha resistito al ricorso e ne ha contestato la fondatezza.

Il Tribunale amministrativo regionale vuole vederci chiaro e ha pertanto disposto una serie di verifiche. Gli accertamenti saranno effettuati dalla direzione centrale autonomie locali, che avrà venti giorni di tempo. Il Tar ha chiesto di verificare se nelle sezioni di Maniago i voti validi espressi a favore di Zanon siano stati poi assunti a riferimento per gli atti che ne sono seguiti (dati ufficiali regionali e ufficio centrale regionale e formazione delle graduatorie dei candidati) o se invece siano stati attribuiti per mero errore a un altro candidato della medesima lista. Nel caso in cui invece l’ufficio centrale abbia disatteso le risultanze dei verbali di sezione di Maniago, il Tar chiede di esplicitarne le ragioni. Prossima udienza, il 6 marzo. —

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