Scuola, meglio precari che lontano da casa: due su tre rifiutano il posto fisso

Solo 980 friulani su 3 mila hanno fatto domanda per il piano straordinario di assunzioni. Zonta (Cgil): altrove sono più flessibili, non ci si lamenti se i professori vengono dal Sud
Udine 6 Agosto 2015 assunzione insegnanti © Petrussi Foto Press Turco Massimo
Udine 6 Agosto 2015 assunzione insegnanti © Petrussi Foto Press Turco Massimo

UDINE. Solo un terzo degli insegnanti precari del Friuli Venezia Giulia ha scelto di partecipare, inviando la domanda, al piano straordinario di assunzioni della scuola. Al ministero dell’Istruzione entro il termine del 14 agosto sono arrivate 980 richieste dal Fvg a fronte di circa 3 mila iscritti nelle graduatorie.

Complessivamente 71 mila 643 le domande ricevute dal Miur, mentre saranno 55 mila 258 le assunzioni legate al potenziamento dell’offerta formativa che scatteranno con la fase C del famoso piano, di cui - stando alla tabella pubblicata in Gazzetta ufficiale - oltre un migliaio (per la precisione mille 114) spettano al Fvg. E dei 2 mila precari che non hanno voluto cogliere opportunità e rischi del piano assunzioni che accadrà?

«Resteranno iscritti nella Graduatoria ad esaurimento - risponde Adriano Zonta, segretario della Flc Cgil del Fvg - aspettando la venuta di Babbo Natale». Sì perchè Zonta non ha dubbi: «È vero che le modalità di questo Piano sono discutibili, che c’è il rischio di venire assegnati in ruolo in una sede lontana centinaia di chilometri da casa, ma è anche vero che si entra in ruolo, si ottiene un posto di lavoro che, in questo momento, a me pare un’opportunità».

Inoltre «non ci si lamenti che arrivano troppi insegnanti dal Sud. Evidentemente in altre regioni l’idea di spostarsi per qualche anno, in attesa di ottenere il trasferimento in una sede più vicina, non spaventa», considera ancora il segretario del sindacato della scuola della Cgil.

Per chi ha scelto di rimanere nelle graduatorie «altre possibilità quest’anno non ci saranno. E non si comprende come il ministero vorrà procedere in futuro - prosegue Zonta -. Essendo graduatorie ad esaurimento si presume che verranno chiuse prima o poi, ma in che modo si procederà alle nuove assunzioni? Se fosse per concorso, sappiamo che solo la metà dei posti sarà riservata ai precari mentre l’altra metà sarà a disposizione dei nuovi aspiranti».

In teoria tra i 980 candidati, circa 200 potrebbero essere assunti subito. Tanti infatti sono i posti vacanti risultati dalla ricognizione fatta tra le scuole del Friuli Venezia Giulia.

Ma non è dato sapere quali competenze debbano possedere questi insegnanti, nè se tra i candidati ce ne siano a sufficienza per dare copertura alle richieste. Esemplificando, dei 200 insegnanti che mancano per coprire l’intero organico, quanti sono quelli di lettere, di matematica, di scienze, di tedesco? Quanti quelli richiesti dalle scuole primarie e dalle secondarie?

In sostanza fino ad ora si è ragionato sui numeri che dicono molto, ma non abbastanza. Una cosa appare certa: anche il prossimo anno scolastico si preannuncia una corsa ad ostacoli.

Mancano bidelli e tecnici negli istituti, riapertura a rischio
Placeholder

Anche perché il Miur non riuscirà a fare le assegnazioni in tempo per il suono della prima campanella, con la ovvia conseguenza che i prossimi mesi saranno contrassegnati dal solito valzer di insegnanti che vengono e vanno, di supplenti che passeranno la mano al docente di ruolo, e di precari che, incaricati a settembre, se ne andranno a febbraio, quando il ministero avrà nominato i docenti di ruolo provenienti dal famoso Piano.

Confusione? «Molta - considera Zonta -, tanto da spingere a chiedersi se chi ha messo in piedi questo meccanismo conosca davvero la scuola, o se la sua conoscenza derivi esclusivamente dal fatto di averla frequentata...».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:scuola

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto