Scuola, il caso mensa preoccupa i genitori

SAN GIOVANNI AL NATISONE. Il pensionamento di una delle due cuoche porta il Comune ad appaltare il servizio mensa della scuola dell’infanzia. Servizio che comprenderà sia la preparazione dei cibi che la fornitura delle materie prime, confezionando e distribuendo i pasti direttamente nella struttura scolastica.

«Sono un po’ spaventata, se ne dicono tante delle refezioni esterne – commenta, anche a nome di altri genitori, Letteria Capra, mamma di una futura alunna della scuola dell’infanzia di San Giovanni e di una bimba che l’ha frequentata fino all’anno scorso –. C’è il problema serio della qualità, nonchè della gestione dei bambini con personale che può cambiare frequentemente. Ci hanno messo di fronte a fatti compiuti in un incontro per spiegare l’iter, ma non per chiederci cosa pensiamo. Una cosa è certa: vedremo come vanno le cose e poi valuteremo se iscrivere i nostri figli in un’altra scuola. Siamo stati informati che non cambierà nulla, ma dovremo vedere sul campo cosa succederà».

«Un provvedimento piovuto dall’alto», aggiunge il presidente dell’associazione Noi Insieme, Calogero Di Marco, sodalizio formato da genitori che da 19 anni fornisce le derrate alimentari quotidianamente alla scuola.

«Ci sono esperienze di altre scuole dove una sola cuoca, per 120 alunni, non solo prepara i cibi, ma anche si occupa della spesa – prosegue Di Marco –, quindi non era necessario appaltare il servizio. Siamo stati convocati mercoledì scorso a un’assemblea solo per informarci del cambiamento e non per discuterne assieme trovando possibili soluzioni. Da 19 anni siamo al lavoro sia per dare qualità che per contenere i costi, acquistando prodotti a chilometro zero, a favore della qualità e dell’economia locale», chiosa Di Marco.

Gessica Mattalone