Scossa di terremoto in Slovenia, la terra trema anche in Friuli

Sisma registrato alle 20.47 con epicentro a Bovec e magnitudo 4.2 (Richter): è stato percepito dal Tarvisiano a Pordenone
Udine 29 Agosto 2015 sismografo via treviso @ Petrussi Foto Massimo Turco
Udine 29 Agosto 2015 sismografo via treviso @ Petrussi Foto Massimo Turco

UDINE. La terra trema e in Friuli torna la paura. Sabato sera poco prima delle 21 una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata a Bovec, in Slovenia, a pochi chilometri dal confine con l’Italia e con il Friuli Venezia Giulia.

«Un terremoto importante», hanno confermato dall’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) del dipartimento Centro di ricerche sismologiche di Udine. La scossa è stata percepita in buona parte della regione, dal Tarvisiano a Udine, dai paesi nella Valle dell’Isonzo a Pordenone.

Non sono stati segnalati danni di rilievo e la situazione più critica ieri sera è stata segnalata a Cave del Predil per la caduta di alcune tegole.

La scossa è stata registrata dal sistema dell’Ogs alle 20.47 e i tecnici dell’Istituto ne hanno poi verificato i parametri. Il terremoto è avvenuto a nord-est di Bovec, di intensità 4.2 (scala Richter) e ha avuto origine a una profondità di 7.8 chilometri.

«Quello cioè – ha spiegato Andrea Restivo, sismologo ricercatore dell’Ogs –, è l’ipocentro, il punto d’innesco della rottura meccanica, dove si origina il sisma». A Udine sono state molte le persone che hanno chiamato i vigili del fuoco e l’Ogs per essere tranquillizzate.

«È stato un sisma di una certa entità, che va valutato, perché al momento non sono possibili previsioni. Nelle prossime ore – ha aggiunto Restivo – andrà senz’altro tenuto sotto controllo per eventuali repliche.

Va però considerato che il terremoto è avvenuto in un’area sismicamente attiva e nota per analoghi episodi nel recente passato, come il sisma della Pasqua del 1998 (5.6 scala Richter), quello del 2004 (5.1 scala Richter) e altri di minore entità e più recenti.

La nostra tragica esperienza del 1976 – ha concluso Restivo – ci porta ad amplificare un po’ tutto, ma non c’è da spaventarsi, perché il fenomeno rientra nelle caratteristiche dell’area».

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