Scoppio all’azienda Dipharma Operaio 41enne ferito alla testa

Infortunio sul lavoro ieri in tarda mattinata alla Dipharma di Mereto di Tomba.
Era in corso un’operazione all’interno di un reattore chimico quando, probabilmente per la troppa pressione interna, così come risulta da una prima ricostruzione effettuata dai vigili del fuoco e dai carabinieri, ha ceduto la “finestrella” d’ispezione, ossia la parte in materiale plastico e metallico solitamente utilizzata per controllare che cosa avviene all’interno del macchinario (che invece è rimasto integro).
Alcune schegge – appunto di plastica e metallo – hanno raggiunto, nonostante i dispositivi di protezione indossati, la testa di un operaio, un quarantunenne di Bagnaria Arsa, che ha riportato una seria ferita.
L’uomo, fortunatamente, è rimasto sempre cosciente ed è stato soccorso dal personale sanitario del 118 inviato con la massima urgenza dal personale della centrale Sores.
Sul posto anche il funzionario dei vigili del fuoco Andrea D’Odorico e i carabinieri della stazione di Campoformido, ai comandi del maresciallo Giovanni Sergi.
L’apparecchiatura in questione è poi stata sequestrata per ulteriori accertamenti.
Non ci sono stati fuochi, né incendi, né rilasci tossici nell’ambiente rilevati dai vigili del fuoco che sono intervenuti.
La Dipharma Francis si sviluppa in un’area di oltre 250 mila metri quadrati in una zona verde a sud di Mereto.
È una ditta storica, che anni fa produceva dinamiti. Da tempo, ormai, dagli esplosivi è passata alla produzione di farmaci cardiovascolari realizzati per la cura dell’insufficienza cardiaca.
Il gruppo impiega circa 450 dipendenti, di cui circa 200 altamente specializzati di stanza a Mereto e nei quattro stabilimenti produttivi, di cui tre si trovano in Italia (a Baranzate, Milano, a Caronno Pertusella, in provincia di Varese, e, appunto, a Mereto di Tomba) e uno a Malta.
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