Scoperto un giro di prostituzione dalla Thailandia in Italia: sette misure cautelari

PORDENONE. Sette misure cautelari (obbligo di dimora dalle 22.30 alle 7.30) e quattro case di appuntamento sequestrate, due a Pordenone, in viale della Libertà e in via Ada Negri, una a Udine in via Ferrari e una a Trieste in via Vittoria.
Sono i numeri di un’operazione della Polizia di Pordenone che ha sgominato un’organizzazione criminale thailandese che operava nel Nord Italia, specializzata nella prostituzione “indoor”.
I poliziotti hanno sequestrato case di appuntamento tra Pordenone, Udine e Trieste, accertando un volume d’affari da centinaia di migliaia di euro.
Gli indagati, a vario titolo, reclutavano in Thailandia le giovani da avviare alla prostituzione, procurando alle stesse la documentazione e i biglietti aerei per farle giungere in Europa con un visto turistico rilasciato dalle autorità thailandesi e talvolta da quelle cambogiane.
Una volta giunte in Europa, l’organizzazione prendeva in carico le ragazze, alcune delle quali giunte dalla Thailandia rispettivamente in Finlandia, Spagna e Svizzera, accompagnandole e suddividendole negli appartamenti del Friuli Venezia Giulia.
L’attività illecita veniva publicizzata attraverso siti Internet specializzati a “luci rosse”.
L'operazione è stata condotta, la notte scorsa, dalla Squadra mobile della Questura di Pordenone. L'inchiesta ha permesso di smantellare un'organizzazione - composta da sei thailandesi e un italiano - dedita all'introduzione dal sud-est asiatico di giovani ragazze e transessuali che venivano avviate alla prostituzione, come anticipato, in quattro case di appuntamenti: due operative a Pordenone, una a Udine e una Trieste.
Le indagini hanno consentito di identificare 10 ragazze thailandesi ed alcuni transessuali che venivano sfruttati sessualmente; accertato inoltre un volume d'affari molto ingente. Parte degli incassi, attraverso agenzie di money transfer, venivano veicolati verso la Thailandia ai complici reclutatori.
Il blitz della scorsa notte è stato portato a termine con la collaborazione delle Squadra Mobili di Udine e Trieste e con l'intervento di equipaggi del reparto prevenzione crimine Veneto della Polizia di Stato di Padova.
Le ragazze e i transessuali venivano fatti prostituire negli appartamenti dalle 10.30 del mattino all'una di notte con prestazioni che variavano, a seconda delle richieste, dai 70 euro ai 150 euro, assicurando introiti per mille euro al giorno per ciascun appartamento.
Attraverso un sito internet di annunci a luci rosse, i clienti entravano in contatto con le ragazze, sempre con la mediazione dei sei connazionali. Una volta entrato nell'appartamento e ricevuto, il cliente pagava l'importo relativo alla prestazione sessuale concordata, che immediatamente la giovane consegnava agli sfruttatori, presenti in un'altra stanza.
Sono stati sequestrati oltre 40 telefoni cellulari, 18 mila euro di denaro contante, biglietti aerei e prenotazioni alberghiere.
Le persone indagate dovranno rispondere dei reati di favoreggiamento dell'ingresso clandestino nel territorio nazionale, direzione e amministrazione di case di prostituzione e di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
L'indagine della Squadra Mobile è scattata un anno e mezzo fa. Sulla scorta del materiale raccolto - ha fatto sapere, in conferenza stampa, il Questore Marco Odorisio - la locale Procura ha chiesto i provvedimenti cautelari al Gip del Tribunale, che ha emesso 7 obblighi di dimora con permanenza notturna in casa per i sei cittadini thailandesi - due uomini e quattro donne di età compresa tra 26 e 60 anni, solo uno irregolare - e per l'italiano, di 64 anni, residente a Pordenone.
Sono anche stati apposti i sigilli a quattro appartamenti utilizzati per gli appuntamenti. Al termine del «blitz» di stamani, le ragazze sono state accompagnate all'ufficio immigrazione della Questura: la loro posizione è al vaglio per l'adozione di eventuali provvedimenti di natura amministrativa.
È stato anche attivato il Compartimento Polizia postale del Friuli Venezia Giulia per l'oscuramento dei siti internet specializzati per gli incontri a «luci rosse».
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