Scontro Front furlan-Fontanini sulle sagome anti-incidenti
Non si placa la polemica tra i friulanisti e palazzo Belgrado sul progetto “Easy foot”

UDINE.
«Morire sulle strade non sono certo
monadis
, come si vorrebbe far credere. Quanto alle sagome, sono costate 20 mila euro e il milione complessivo del progetto Easy foot è stato in gran parte finanziato dalla Regione. E in ogni caso si tratta di un progetto di prevenzione mirato, che sta dando i suoi frutti». Il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, ribatte così al blitz contro le sagome anti-incidenti messo in atto dai militanti del Front furlan, friulanisti e molti dei quali ex leghisti. Che, al di là delle sagome, avevano stigmatizzato l’iniziativa Easy foot ritenendola uno spreco di denaro pubblico.
«Non mi pare – insiste Fontanini – si tratti di spese inutili. I morti sulle strade sono ancora troppi. Noi stiamo attuando un progetto di prevenzione nei confronti dei giovani. Quanto alle sagome, posso assicurare che in Francia l'iniziativa ha funzionato, eccome. Tra l’altro, oggi a Brescia (ieri per chi legge,
ndr
) sono state piantate croci lungo le strade per ricordare i tanti morti sulle strade. Come nel caso delle sagome, si tratta di segnali, di deterrenti per gli automobilisti. No, fare prevenzione con delle sagome che costano soltanto 20 mila euro non sono propriamente
monadis
, come hanno scritto sulle sagome quelli del Front furlan».
Ma Front furlan non cambia idea. E ripete, per bocca del suo portavoce, Federico Simeoni, che Easy foot è l’ennesima dimostrazione delle tante spese inutili. «Da parte nostra – dichiara – non c’è alcuna acrimonia. Semplicemente, vogliamo spiegare alla gente come vengono spese sul territorio le tasse che quotidianamente vengono prelevate ai friulani. E la Provincia, purtroppo, è uno dei peggiori esempi».
Ma Simeoni si spinge oltre. «Voglio ricordare a Fontanini – aggiunge – che pochi giorni fa il loro governo “amico” ha tagliato 600 mila euro per il friulano e nessuno ha battuto ciglio e qui si sputtana quasi un milione per un’iniziativa tutta da discutere».
Fontanini ribatte che gli attacchi del Front furlan sono mirati soprattutto alla sua persona. E quindi sono attacchi poco politici. «Rimango allibito – dice ancora – perché mi chiedo cosa c’entra la mia militanza e la loro storia con me. Loro contestavano Pottino, il quale, è vero, ha avuto una posizione dura anche con me, ma si è imposto democraticamente in un congresso». Subito dopo quel congresso, sia Fontanini sia il fondatore del Front furlan, Claudio Bertolutti, che allora in maniera altrettanto democratica era stato eletto segretario provinciale della Lega, furono “purgati” dal Carroccio. Bertolutti e il suo gruppo non vollero più rientrare in Lega. Fontanini, invece, si prese le sue belle rivincite. Rientrò e adesso, oltre a essere presidente leghista della Provincia, è anche segretario regionale del Carroccio.
Bertolutti è stato segretario provinciale del Carroccio, si diceva. L’ultima volta è stato eletto nel 2005 con quasi l’80% dei consensi e prima ancora venne nominato segretario nel 2002 e prima ancora nel 2000. L’espulsione del 2005 per lui e il suo gruppo fu un’onta. Nel 2006 è stato tra fondatori del Front furlan, gruppo indipendentista che oggi annovera quasi 500 iscritti e altri 250 simpatizzanti.
«Noi – insiste Simeoni – tutto sommato siamo d’accordo su molte cose che la Lega diceva 20 anni fa. Come il progetto di abolire le Province. Ma poi, quando qualcuno ha un ruolo e percepisce delle prebende, improvvisamente cambia idea. Noi siamo rimasti coerenti».
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