Scintille sul tempio crematorio «Clima da processi sommari»

Govetto (Fi) dopo il confronto al Bearzi: «Insulti indegni a tecnici e assessori» Il dem Venanzi: «Fontanini dice bugie». E Honsell: «Scelta incomprensibile»
Udine 29 Ottobre 2019. Incontro sull' inceneritore al Bearzi. © Foto Petrussi
Udine 29 Ottobre 2019. Incontro sull' inceneritore al Bearzi. © Foto Petrussi



Non finisce di far discutere il tempio crematorio di Paderno. Al termine della serata che l’amministrazione ha organizzato martedì per spiegare alla popolazione le motivazioni di non mantenere l’impianto al cimitero di San Vito, ma di spostarlo appunto a Paderno, il consigliere comunale delegato alla famiglia, Giovanni Govetto (che nel corso della riunione ha fatto da moderatore) ha espresso le proprie perplessità: «Sono sconcertato e incredulo da quanto visto e ascoltato. Ho assistito a insulti rivolti a un ordinario universitario (il professor Nardini, ndr), presente con l’unico intento di condividere le sue conoscenze; tecnici comunali accusati di essere ignoranti, un vicesindaco preso a male parole e continuamente interrotto, assessori cui veniva impedito di parlare. Io ritengo sia giusto e doveroso che i rappresentanti siano in continuo rapporto con i cittadini e penso che questa amministrazione ne stia dando prova. Però un conto è il dibattito franco e leale. Altro è un processo sommario».

Il clima della serata era infatti tutt’altro che disteso e sono piovute pure parole grosse, sintomo di un grande malessere generale. Tra il pubblico martedì sera c’erano anche alcuni consiglieri di minoranza, come il capogruppo del Pd, Alessandro Venanzi. «È successo quello che era inevitabile succedesse davanti alle bugie di un sindaco, che non ha avuto nemmeno il coraggio di presentarsi, per spiegare ai cittadini che dovrebbe rappresentare, perché ha deciso di realizzare un impianto crematorio in pieno centro abitato – dice Venanzi –. In campagna elettorale dichiara “tutti i crematori sono infatti degli inceneritori e quindi altamente inquinanti” e pertanto non possono essere realizzati vicino ai centri abitati. Delle due l’una quindi: se inquina non si deve fare, se non inquina può essere riqualificato quello già esistente e restare nel suo luogo storico e naturale presso il cimitero principale della città, concetto quest’ultimo che lo stesso capo dipartimento Marco Disnan aveva sottolineato nell’ottobre di un anno fa in un parere che è agli atti. Cittadini di serie B quindi quelli di Udine Nord rispetto a quelli di Udine Ovest?».

Sulla questione, inoltre, si è espresso anche l’ex sindaco Furio Honsell, che in una nota dichiara: «Nell’ultimo anno del mio mandato avevamo approntato la gara per un progetto che prevedeva la riqualificazione dell’impianto esistente, in modo tale da soddisfare le esigenze della città con un progetto dal ridotto impatto ambientale ed energetico. Risulta pertanto assolutamente incomprensibile come la nuova amministrazione non abbia utilizzato quel progetto». «Non si capisce come un’area che è a vocazione residenziale come quella di Paderno debba diventare un’area con un impianto che inevitabilmente avrà un impatto ambientale – conclude –. Forse dovendo scegliere un’altra area sarebbe opportuno scegliere la zona industriale». —



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